“Agli occhi della gente rischiamo di passare per evasori, in realtà abbiamo scelto di chiudere una vicenda optando per il male minore”. Con queste parole Attilio Viglino, presidente dell’“Aeroclub Valle d’Aosta”, commenta l’accordo di conciliazione raggiunto negli scorsi giorni con l’Agenzia delle Entrate, rispetto alle contestazioni di evasione fiscale mosse all’associazione. L’intesa è stata raggiunta sulla somma di 85mila euro, che in parte sono stati già versati.
“Abbiamo già proceduto a pagare una prima rata da 8.800 euro, – aggiunge Viglino – ma per la somma restante, visto il nostro bilancio, chiederemo delle dilazioni. Il rischio reale è di chiudere, a causa di tutto ciò, una storia iniziata nel 1959. Peraltro, proseguire nei diversi gradi del contenzioso tributario avrebbe significato trovarsi di fronte a costi legali insostenibili e, qualora soccombenti, ad una cifra da versare pari ad almeno quattro volte ciò che abbiamo concordato”.
Il sodalizio, che raggruppa buona parte dei piloti valdostani dediti al volo a vela e in montagna, era finito nell’occhio del ciclone nel 2014. Da alcune indagini della Guardia di Finanza erano emerse ipotesi di fatturazione rispetto ad operazioni inesistenti per 173.494 euro, da parte di una società di servizi aperta parallelamente all’aeroclub, la “Stol Srl”. Inoltre, siccome quelle fatture secondo gli inquirenti avrebbero “gonfiato” la contabilità presentata dall’associazione alla Regione per l’ottenimento di contributi, ai tre ultimi presidenti – oltre a Viglino, Matteo Santin e Gianni Peruzzi – era stata contestata anche la truffa ai danni dell’ente pubblico, per un totale di 185.357 euro.
In sede penale, quelle accuse erano venute meno con l’assoluzione di tutti gli imputati, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Aosta, “perché il fatto non sussiste”. Le prestazioni menzionate nelle fatture erano state effettivamente eseguite e, di conseguenza, le richieste di contributi non ne erano rimaste inficiate. Nel processo, tuttavia, si erano costituite parte civile sia l’Amministrazione regionale, sia l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima, dopo l’assoluzione a livello penale, ha comunque continuato nell’accertamento di sua competenza, cioè quello relativo all’ evasione fiscale.
“In sostanza, partendo dalle relazioni della Guardia di finanza, – spiega il presidente Viglino – il Fisco sosteneva che parte dei fondi ottenuti dalla Regione come contributo venisse utilizzata per il funzionamento della società di servizi che avevamo deciso di aprire quale sostegno all’Aeroclub stesso. Non era così, ma – a conti fatti – abbiamo scelto di chiudere la questione, anche se tutto sommato ci sentiamo derubati del nostro denaro”.