Saint-Vincent, nessuna offerta valida per il teleriscaldamento. Ipotesi trattativa privata

La gara di proposte di project financing per la riqualificazione energetica degli immobili comunali si è risolta con un nulla di fatto. Ora si medita su due strade: l'affidamento privato rivolgendosi a Nuova Energia, oppure lo spacchettamento del bando.
Casinò di Saint-Vincent
Politica

È arrivata una sola proposta e non è stata giudicata vantaggiosa per il Comune. Saint-Vincent dovrà trovare un altro modo per provvedere alla riqualificazione energetica del suo patrimonio edilizio. "Il progetto di profect financing presentato dall'azienda Siram spa di Milano – spiega l'assessore all'Ambiente e alla Valorizzazione energetica Marco Maresca – mancava dei presupposti di pubblico interesse".

A riassumere l'offerta è l'assessore allo Sviluppo integrato economico e sostenibile Paolo Rollandin: "L'azienda voleva investire tra i 335 e i 360 mila euro per rinnovare le caldaie della maggior parte degli undici edifici in lista – spiega – e per fare l'isolamento termico delle scuole e del campo sportivo". In cambio il Comune avrebbe pagato 250 mila euro annui di canone fisso all'azienda.

L'anno scorso Saint-Vincent ha speso 258 mila euro di spese correnti per riscaldare i suoi immobili e potrebbe fare da sè gli interventi proposti da Siram accendendo un mutuo di dieci anni per 35 mila euro l'anno. "Per questo motivo, con i tecnici del Comune, abbiamo concluso che non conveniva legarci per anni con un'azienda a fronte di un risparmio piuttosto contenuto", sostiene Rollandin.

In alcuni punti, la proposta di gara del Comune ipotizzava una centrale unica e una rete di teleriscaldamento: "L'unico progetto che ci è arrivato formula un'offerta ai minimi termini, che scarta questo tipo di ipotesi – spiega Maresca – e quindi a fronte di un investimento così piccolo ci è sembrato poco conveniente impegnarci, considerando che a lungo termine alcuni edifici, come la piscina o lo stadio, hanno destini incerti".

Cosa fare ora? Prima di tutto bisognerà analizzare come mai è arrivata solo una proposta: "Potrebbe essere perché all'inizio di questo nostra iniziativa ci sono stati fraintendimenti – spiega Maresca – lo scorso marzo alcuni partecipanti hanno telefonato per chiederci come mai aveva preparato questo bando mentre al Casinò si parlava della possibilità di realizzare un impianto con teleriscaldamento".

Nel master plan presentato dai vertici del Casinò nello stesso periodo si parlava infatti di un impianto di trigenerazione a gas metano, in grado di erogare energia termica e elettrica per le strutture del Casinò e del Resort: "Una centrale che – recitava il documento – potrà servire anche la rete di teleriscaldamento di circa 1,6 km a servizio degli stabili comunali e eventualmente di utenze private, per un investimento privato di circa 3 milioni di euro".

Fino ad ora, però, nulla è stato avviato. "Nel mentre che l'azienda Nuova Energia (che dovrebbe realizzare l'impianto di trigenerazione, ndr) capiva come accordarsi con il Casinò, noi abbiamo deciso di percorrere la nostra strada, anche solo per farci un idea e avere più alternative – spiega Rollandin – adesso si potrà tornare di nuovo alla carica per chiedere se ci sono". Un'altra possibilità la illustra Maresca: "Si potrebbe anche risentire i soggetti che ci avevano contattato dopo l'avviso del bando – afferma – e vedere con loro se è il caso di spacchettarlo in gare più piccole".

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