Saldi per molti, ma non per tutti. I classici sconti invernali, che in Valle arriveranno a partire dai primi di gennaio, hanno portato con sé una “sorpresa” che i commercianti aostani hanno gradito decisamente poco: 15 euro per "spese d'istruttoria" legate alla comunicazione d’avvio del periodo dei saldi.
Un aumento deciso dalla delibera di Giunta comunale di Aosta di marzo 2017 sull’aggiornamento dei diritti di istruttoria, si legge nell’atto, visto “l’aggravio della gestione delle procedure amministrative per gli addetti comunali preposti alle mansione di ‘front’ e ‘back-office’”. In parole povere: un aumento dovuto ai carichi che pesano sugli uffici comunali, per l’aumento delle pratiche che quotidianamente vengono istruite. Pratiche tra le quali rientra, evidentemente, anche la domanda d’avvio per i saldi.
Un “aggiornamento economico dei diritti esistenti”, recita ancora la delibera, “essendo ormai trascorsi molti anni dalle ultime revisioni”, che esclude le istanze presentate da Enti pubblici, patrocinate dal Comune, riguardanti feste patronali, manifestazioni religiose e cerimonie funebri e altre decise dalla Giunta.
Il “listino prezzi” del Comune riguarda diversi campi, dall’edilizia (autorizzazioni, idoneità, mappali e copie varie), fino agli accessi agli atti e, naturalmente, alle attività produttive e vanno dai 5 euro per la revoca dell’autorizzazione al commercio su area pubblica, passando per i 15 euro dovuti per la Scia – la segnalazione certificata di inizio attività – fino ai 25 euro per il commercio su area pubblica, gli ascensori e le licenze per manifestazioni e ai 150 euro per la commissione pubblico spettacolo. Cifre basse, ma che cubano calcolando tutte le attività sul territorio.
Una “gabella” vera e propria, secondo i commercianti: “Il balzello non è giustificato perché si tratta di una semplice comunicazione di avvio del periodo dei saldi che il dipendente deve solo protocollare” spiega il Presidente di Confcommercio, Graziano Dominidiato “Appena ricevuta segnalazione dai nostri iscritti siamo intervenuti immediatamente con la vice sindaca che si è detta disponibile a rivedere la delibera il prossimo anno. Ci auguriamo, quindi, che per la prossima stagione dei saldi non venga riproposta”.
Vicesindaca Antonella Marcoz che specifica: “È un contributo sperimentale fino al 31 dicembre, in seguito faremo le valutazioni del caso e decideremo come muoverci. La delibera è giustificata per carichi di lavoro che hanno gli uffici. Qui non c’è nessun ‘balzello’, non c’è nulla di mascherato e coinvolge tutte le pratiche che vengono istruite non possiamo creare disparità e aumentare un servizio sì e ad uno. E ribadisco che per adesso è sperimentale”.
Linea che spiega anche il Sindaco, Fulvio Centoz: “Si tratta di un contributo per l’istruttoria che il Comune ha deciso di introdurre in via sperimentale a marzo per l’anno 2017. Ci siamo detti che avremmo valutato al termine della sperimentazione dopo aver raccolto i dati se sia opportuno e necessario intervenire. Già in Consiglio comunale avevo ritenuto corretto intervenire sulle richieste di istruttoria ad opera delle associazioni di volontariato. A gennaio, con la giunta, faremo le opportune valutazioni”.
Si può considerare, quindi, un “balzello”? Per il Sindaco no: “Il balzello è un’imposta esosa. Qui parliamo di un costo contenuto, anche se prima non c’era visto che si pagava solo il bollo. Cerchiamo di non vessare nessuno e di migliorare costantemente il servizio ai cittadini”.
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Le pratiche di richiesta saldi vengono inoltrate in via telematica pertanto i dipendenti del comune le ricevono belle pronte, quindi anche il protocollo verrà attribuito dal software del Comune, se anche io come tutti ho avuto la percezione di “balzello” è perché di balzello si tratta.