Un contratto nazionale non rinnovato da 8 anni, ma c’è anche tanta Valle d’Aosta nel sit-in organizzato questa mattina dal sindacato medico Anaao Assomed VdA nell’atrio dell’Ospedale Parini di Aosta, in occasione dello sciopero nazionale dei medici ospedalieri.
“Il rischio – spiega il Segretario Anaao, il dottor Piero Sirianni – è quello di avere una Sanità pubblica che va allo sfascio. Ogni giorno vediamo colleghi che vanno via o che cercano di andarsene. Abbiamo una popolazione medica anziana, con migliaia di precari pagati 26/27 euro l’ora lordi”.
Problema che si riverbera anche a livello regionale: “Perché un medico dovrebbe venire in Valle? – si chiede ancora Sirianni – Qui si rischia una crescita professionale ridotta all’osso, con i fondi, anche per l’aggiornamento, ridotti. Senza un finanziamento adeguato non potremo più permetterci le eccellenze che abbiamo avuto, anche per sostituire delle apparecchiature che diventano vetuste e usurate. Nel frattempo i concorsi per le assunzioni vanno deserti”.
Argomento spinoso, quello dei fondi alla Sanità pubblica, che sarà messo sul tavolo questo pomeriggio in un incontro tra i medici, l’Assessore regionale Luigi Bertschy ed il Direttore generale Usl Igor Rubbo: “Abbiamo visto che in bilancio regionale c’è un ‘tesoretto’ da 132milioni di euro – chiude Sirianni –, vedremo se è possibile utilizzarne una parte per la Sanità pubblica. Servono incentivi per venire in Valle come fa il Trentino, noi lavoriamo con risorse ridotte e personale medico ridotto, basti pensare che qualche anno fa c’erano 50 anestesisti ed ora sono 30, con finanziamenti che da 3 milioni sono passati a 500mila euro. Chiediamo alla politica e all’azienda di agire, perché qua si rischia lo spopolamento”.
“Il problema è politico – spiega invece il dottor Riccardo Brachet, Vicesegretario Anaao – e visto che i soldi per il Casinò ci sono sempre, se andiamo avanti così, i pazienti dovranno andare a farsi curare là. Qui lavoriamo con attrezzature acquistate con appalti al massimo ribasso e guanti che arrivano dalla Cina, il rischio è quello di diventare a tutti gli effetti un ‘Ospedale periferico’ che non attrae più nessuno, con una grossa ricaduta sui cittadini”.
“Al di là delle rivendicazioni – commenta invece il dottor Marcello Giudice, Segretario regionale del Sindacato Cimo – c’è un problema grave di finanziamenti nazionali, ridotti progressivamente negli ultimi dieci anni”. Sulla stessa linea il dottor Luca Peano, responsabile Fp Cgil per la Valle d’Aosta, che commenta telegrafico: “Il discorso è semplice – spiega – se riduci i finanziamenti pubblici favorisci la Sanità privata”.