Resta al suo posto per ora, come Vicepresidente della Commissione Edilizia del Comune di Aosta, Simone D'Anello, il 30enne libero professionista tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Aosta che ha visto coinvolti, ad inizio novembre, anche l'imprenditore Gerardo Cuomo ed il dirigente di Finaosta Gabriele Accornero.
A chiederne la revoca dall'incarico una mozione ed una interrogazione targate Lega Nord, la mozione firmata anche da Andrione, Gruppo misto: “Una questione di opportunità politica” ha spiegato in Consiglio comunale Nicoletta Spelgatti, Lega, ma anche “Un atto minimo, fatto in via cautelare anche se non c'è una condanna, anche per non far sorgere dubbi sulla Commissione e sulla parte politica che l'ha nominata”.
Questione rispedita al mittente dall'assessore Delio Donzel, che getta acqua sul fuoco: “Ci siamo sentiti con l'Ufficio legale per sapere se questa nomina è incompatibile, viste le attuali vicende giudiziarie. Ci sono degli approfondimenti in corso, e se c'è incompatibilità si procederà alla revoca, anche perché a parte l'opportunità politica di cui parlate che elementi concreti ci sono per mandarlo via? D'Anello è stato scelto in base al curriculum, è un geometra e aveva i requisiti”.
La minoranza sobbalza, con Luca Lotto (M5s) che attacca: “Questa è una nomina politica, non si parla di un dipendente che fa ricorso: lo ringraziamo e se ne va, come è stato nominato lo si toglie. È un discorso di opportunità e oggi non è opportuno che D'Anello faccia parte della Commissione Edilizia”. Gli fa eco la collega di partito Patrizia Pradelli: “Non dovevate arrivare a farvi portare una mozione in Consiglio, questa è una pessima figura, dovevate prendere dei provvedimenti immediati”.
Sdegnata la proponente Spelgatti, anche se la sua mozione verrà respinta con 6 voti a favore e 14 astensioni: “È un problema di una gravità enorme, i fatti che emergono dall'ordinanza gettano almeno un dubbio concreto sul comportamento di questo soggetto e sul suo ruolo di Vicepresidente”.