Governo regionale: Alpe e Lega distanti, ma non per governare

Le sirene del cambiamento della Lega sembrano aver conquistato il Galletto, nonostante posizioni ideologiche molto distanti.
Politica

Così lontani eppure così vicini. L’incontro fra Lega e Alpe sembrava inizialmente non dovesse neppure aver luogo. Il mandato del direttivo del Galletto alla commissione politica   – “collaborare con i movimenti che intravedono nell'Europa politica il superamento dei nazionalismi statali e l'affermazione d'una Europa dei popoli” – aveva fatto sorgere il dubbio, in primis in casa del Carroccio, che il movimento non fosse disponibile al dialogo. Qualcosa negli ultimi giorni però si è mosso, tanto è vero che la Lega, con una nota, ha sentito il bisogno di annunciare l’imminente faccia a faccia, arrivato ieri pomeriggio.

Le sirene del cambiamento della Lega sembrano aver conquistato il Galletto, nonostante posizioni ideologiche molto distanti.

“La nostra area non è quella della Lega, gli slogan a livello nazionale non sono da noi condivisi. – spiega il vice presidente Pietro Varisella – Questo non toglie che ci possano essere dei punti comuni su cui governare”.

A cominciare dalla “voglia di discontinuità rispetto all’attuale governo”. Come ormai noto la Lega ha posto un veto sull’Uv che rimane, anche dopo la sentenza di assoluzione di ieri dell’ex Presidente Rollandin. “Non cambia nulla” dice Spelgatti spiegando però  di non avere “preclusioni” su eventuali transfughi del Mouvement.

Un altro veto sembra invece esser stato messo sul tavolo dal Carroccio, e riguarda Uvp e in particolare l’attuale presidente della Regione, Laurent Viérin.

A precisa domanda la capolista della Lega spiega di non voler rispondere. “Il governo del cambiamento dovrà riguardare anche le persone” si limita a dire.

I progressisti, che con Stella Alpina chiudono oggi il giro di consultazioni, non hanno al momento nessun incontro fissato con Alpe.

“Ci vedremo” assicura Varisella “Abbiamo solo delle tempistiche di organizzazione un po’ lente”. Gli ex alleati di governo – proprio Uvp staccando la spina al Governo Marquis ne decretò la fine – non sono gli unici con cui il Galletto non si è ancora incontrato. All’appello manca, infatti, ancora il M5S. I grillini hanno posto come condizione per un’eventuale riunione la presenza al tavolo di non condannati e indagati. Richiesta che esclude Albert Chatrian e Patrizia Morelli.

“I prerequisiti mi sembrano molto effimeri, li leggo come volontà di non cambiare le cose, di nascondersi per non affrontare i temi” sottolinea ancora Varisella.

Con queste premesse, l’eventuale replica in Valle d’Aosta del governo giallo-verde, appare difficile. Oltre ad Alpe, il Carroccio ha trovato convergenze con Stella Alpina e Pour Notre Vallée, sui quali però pesa la vicenda del ritrovamento dei 25mila euro a Palazzo regionale.

Dopo due settimane di incontri e a 40 giorni da quel 19 luglio, data ultima per dare un governo alla Valle d’Aosta, il quadro sembra ancora di difficile composizione. La soluzione però arriverà. Lo spauracchio delle elezioni suggerirà agli eletti come far cadere le barriere fra i vari partiti. Insomma ne vedremo ancora delle belle.

0 risposte

  1. Se non si dovesse riuscire a farlo in maniera organica con accordo diretto fra i vari gruppi politici, un paio di consiglieri faranno ” il salto della quaglia ” ed il nuovo governo si farà .

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