“O si continua il percorso di risanamento portato avanti negli ultimi anni o il rischio di fare la fine di Campione diventa tragicamente concreto!”. I sindacati sono tornati questa mattina a Palazzo regionale per assistere alla seduta straordinaria dedicata alla casa da gioco.
Nel comunicato, distribuito all’ingresso, si legge: “Il dossier casinò è stato spettacolarizzato e buttato in pasto all’opinione pubblica in maniera strumentale, nel tentativo ben riuscito di creare un vero e proprio immotivato odio nei confronti dell’azienda e delle persone che vi lavorano all’interno”.
Secondo Cgil, Cisl, Uil e Savt: “Nessuno si è però preoccupato a sufficienza di rimarcare l’importanza per la Valle d’Aosta di un’azienda che, nonostante le tante difficoltà, riesce ogni anno ad introitare cifre che si aggirano intorno ai 60 milioni di euro e che garantisce il lavoro a circa 600 persone, creando un indotto diretto e indiretto molto importante per l’intero territorio valdostano e per le casse regionali”.
Nella nota i sindacati ricordano, inoltre come “i lavoratori della casa da gioco sono anni che partecipano attivamente al risanamento dell’azienda con il taglio delle loro reriibuzioni, contribuendo in maniera concreta a far scendere il costo del personale dagli oltre 50 milioni del 2013 ai circa 36 previsti per il 2018 (dato destinato a scendere ulteriormente in virtù degli accordi in essere). Tagli delle retribuzioni che sono frutto di ben tre accordi sindacali raggiunti negli ultimi anni e che sono stati approvati da specifici referendum”.
La richiesta di Cgil, Cisl, Savt, Snalc e Uil ai consiglieri regionali è di “rispettare gli accordi fatti con i dipendenti e di trovare soluzioni che permettano di garantire il futuro dell’azienda, in particolare dando corso a quanto previsto dalla L.R. 7/2017. Non si chiede di dare ancora soldi al casinò, come qualcuno vuol fare credere, ma semplicemente di rispettare quanto già previsto da una legge regolarmente approvata dal Consiglio regionale”.