Incentivi per l’energia rinnovabile, Legambiente plaude il decreto ministeriale

L'associazione però "bacchetta" anche la Regione: "norme che il Piano di Tutela delle Acque, che speriamo si avvii quanto prima alla conclusione, dovrebbe recepire”.
La conferenza stampa di Legambiente Valle d'Aosta
Società

Decreto Incentivi alle Fonti Energetiche Rinnovabili, la bozza ministeriale fa sorridere Legambiente Valle d’Aosta.

Nelle settimane scorse, infatti, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la bozza del nuovo Decreto che dovrebbe regolare per il futuro l’erogazione degli incentivi agli impianti di produzione delle energie rinnovabili. Per quanto riguarda il settore dell’idroelettrico non potranno più essere accordati gli incentivi ai nuovi impianti che non rispettino le norme di tutela dei corsi d’acqua previste dalla Direttiva Quadro Europea.

Scelta che l’associazione ecologista, in una nota, appoggia: “Come comitato regionale, valutiamo positivamente il fatto che rimanga la possibilità di accedere agli incentivi da parte dei Comuni e dei Consorzi che utilizzano le condotte esistenti a servizio di acquedotti e impianti irrigui; inoltre, richiamate le Deliberazioni di Giunta Regionale che negli anni più recenti hanno imposto una moratoria ai nuovi impianti a fronte dello stato di degrado di tanti torrenti, auspichiamo che saranno fatti salvi quei tratti in alta quota che ancora si mantengono allo stato naturale”.

Decreto che, stando a Legambiente punta alla “salvaguardia dei corsi d’acqua che ancora si presentano allo stato naturale e sono di qualità elevata”, per passare invece poi ai ritardi che arrivano dal punto di vista regionale, viste le: “norme che il Piano di Tutela delle Acque, che speriamo si avvii quanto prima alla conclusione, dovrebbe recepire”.

Infatti la chiusa dell’associazione è tutta concentrata sul livello locale: “Auspichiamo, dunque, che nella prossima riunione della Conferenza Stato/Regioni, in cui verrà illustrato il Decreto, i responsabili politici valdostani presenti vogliano confermare l’esigenza di tutela dei pochi torrenti rimasti allo stato naturale ed esprimano quindi un parere sostanzialmente positivo sul Decreto stesso”.

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