Durante gli esami teorici per la patente di guida tenutisi il 10 ottobre dell’anno scorso alla Motorizzazione civile a Saint-Christophe, gli agenti della Polizia stradale li avevano scoperti in possesso di “dispositivi wi-fi video-voce trasmittenti non autorizzati”. Dagli accertamenti era inoltre emerso che, per essere ammessi alla prova, avevano attestato sulla modulistica di essere residenti a Saint-Vincent, anziché ai loro reali indirizzi fuori Valle.
Per questo, accusati di truffa in concorso e falso, un 42enne e un 32enne di origini indiane sono finiti a processo. L’udienza, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore, si è tenuta nella mattinata di oggi, giovedì 11 ottobre. Durante le indagini, i due imputati hanno spiegato che una persona aveva detto loro che nella nostra regione avrebbero potuto superare l’esame. Da qui, l’iscrizione ad una scuola guida in Valle e l’indicazione falsa, sulle pratiche, di risiedere nella cittadina termale.
Il complice che, collegato ai candidati con i dispositivi elettronici rinvenuti, avrebbe dovuto fungere da “suggeritore” non è stato individuato. Tramite il loro difensore, l’avvocato Ascanio Donadio, gli imputati hanno chiesto la “messa alla prova”, una modalità di estinzione del reato basata sul prestare ore di attività sociali. La verifica dell’effettivo svolgimento del programma da parte loro, e quindi la dichiarazione della chiusura del procedimento, avverrà in una prossima udienza. L’accusa era rappresentata dal vpo Cinzia Virota.