È botta e risposta tra Stefano Ferrero, consigliere regionale in quota Mouv’, ed i suoi ex compagni del MoVimento 5 stelle. All’origine dello scambio c’è un lungo post di Ferrero su Facebook – intitolato eloquentemente “Il nuovo che arretra” – nel quale commenta la situazione politica che si sta delineando in Consiglio regionale dove la maggioranza, ormai, non esiste più.
“Il segnale che era arrivato con i risultati delle ultime elezioni era chiarissimo – scrive il consigliere –: il declino di un certo modo di fare politica condito di clientelismo, privilegi e ruberie era dimostrato dalla batosta presa da chi aveva governato. Il tentativo di mettere insieme una nuova maggioranza non è stato facile. Le macerie lasciate dai precedenti governi con tante mine inesplose e tanti cattivi ‘consiglieri’ nell’apparato amministrativo sono state trattate con cautela nel rispetto della legalità e delle regole. Fare più presto, senza ricontrollare e rivalutare tutti i dati e le situazioni sarebbe stato da irresponsabili o da ingenui”.
Ferrero ricorda che i tentativi di “allargamento della maggioranza non sono stati positivi”, ma fa anche una chiamata alla responsabilità: “Senza tirare nessuno per la giacchetta, forse è venuta l’ora di fare qualche riflessione mettendo da parte pregiudizi ideologici, qualche antipatia, alcune incomprensioni, accomunati solo da quelle sensibilità su giustizia, legalità, equità, rispetto dell’ambiente che uniscono il programma delle forze del Nuovo che ora sta arretrando. E questo vale sia in ottiche di maggioranza che di opposizione.
L’alternativa è un doloroso ritorno al passato che sarebbe fatale per la nostra Valle.
Nulla è perduto se prevarrà il buon senso dei singoli e non i pregiudizi che a volte provengono anche dalle segreterie dei partiti”.
Ferrero batte colpo, il MoVimento 5 stelle risponde
A stretto giro, in una nota, il gruppo consiliare pentastellato risponde alla “chiamata” del suo ex sodale, anche se l’apertura è solo parziale: “Il M5s – scrivono – è arrivato al Governo nel giro di pochi anni, semplicemente applicando un principio che per tutti dovrebbe essere fondamentale e scontato, ma che purtroppo così non è: la coerenza. Portare avanti ciò che si promette ai cittadini fino a ottenere risultati concreti, anche se questo comporta difficoltà e il superamento di grossi ostacoli, è il principio cardine della nostra forza politica. Questa è la fondamentale differenza tra vecchio e nuovo”.
Poi, i consiglieri 5 stelle tornano sui loro temi storici: “Noi non abbiamo mai chiuso la porta in faccia a nessuno, a parte ai condannati. Siamo sempre stati aperti al dialogo con tutte le forze politiche già dalle prime consultazioni. I nostri prerequisiti per sederci al tavolo delle trattative erano e sono chiarissimi: via i pregiudicati dalla scena politica; taglio delle indennità del 50%; preferenza unica nella legge elettorale; no alla quotazione in borsa di Cva”.
Poi risponde nel merito: “Cosa di questi 4 semplici punti non è ancora chiaro? – si domandano i consiglieri –. Nessuno ha mai parlato di pregiudizi, di antipatie o di incomprensioni. Abbiamo sempre voluto dare un Governo a questa regione, sin dall’inizio. Ma le altre forze politiche continuano a fare orecchie da mercante”.
“Per essere il Governo della svolta bisogna dare un taglio netto a quello che è stato il passato – chiude la nota di Mossa, Vesan, Nasso e Russo – riavvicinando, anche con provvedimenti drastici, la politica ai cittadini. Abbracciare i nostri principi significa abbracciare il cambiamento, qualunque forza politica valdostana sia disposta a condividerli troverà la porta aperta per una trattativa su un eventuale contratto di Governo”.