Dal Tribunale “semaforo verde” al concordato per il Casinò

I giudici Tornatore, D’Abrusco e Bonfilio hanno accolto la nuova istanza, depositata ieri, della Casa da gioco. Nominato anche, in qualità di commissario giudiziale, il commercialista torinese Ivano Pagliero.
Cronaca

La nuova domanda di concordato preventivo per la “Casinò de la Vallée” Spa, depositata nella serata di ieri dall’azienda, ha ricevuto il “semaforo verde” del Tribunale di Aosta. Oltre a valutarla accoglibile, i giudici Marco Tornatore, Maurizio D’Abrusco e Anna Bonfilio hanno proceduto anche alla nomina del Commissario giudiziale (la figura che dovrà vigilare sull’attività aziendale e autorizzare atti di straordinaria amministrazione), individuato nel commercialista torinese Ivano Pagliero.

A questo punto, giudicata ammissibile la “prenotazione” presentata dalla Casa da gioco, scattano, da un canto, gli effetti di “protezione” previsti per l’azienda dalla procedura e, dall’altro, i sessanta giorni di tempo (con la possibilità di una eventuale proroga di altri sessanta) per depositare il piano di concordato, che scadranno quindi l’11 gennaio 2019.

Si tratta del documento in cui la governance della Casa da gioco dovrà indicare priorità e modalità di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei creditori, per cui l’amministratore unico Filippo Rolando dovrà incassare l’accordo con gli stessi. Torna quindi in “stand by”, per il momento, l’istanza fallimentare depositata dalla Procura (con discussione già fissata per il 5 dicembre prossimo). A tirare un sospiro di sollievo sono soprattutto gli oltre 600 dipendenti della Casa da gioco. Per ora.

Soddisfazione viene espressa dall’Assessore Aggravi. “Ora inizia il vero lavoro”. Sulle tempistiche del piano: “Sicuramente dobbiamo capire le risposte delle controparti, banche e creditori. Al momento tempistiche precise non posso darle, ci siamo tarati sui 60 giorni. Con questa notizia abbiamo il respiro sufficiente per partire con una cadenzatura dei prossimi step, ora c’è anche una necessaria interlocuzione con il tribunale e il commissario, per capire i tempi tecnici”.

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