Idrocarburi in Dora, l’Eni conferma “malfunzionamento di una valvola di non-ritorno”

"Il mancato corretto funzionamento della valvola di non ritorno, - prosegue la società -  probabilmente dovuto alle eccezionali piogge di quei giorni, ha causato il ritorno di parte dei liquidi presenti nel serbatoio di sfioro"
Idrocarburi in Dora in zona Pollein - Foto Arpa
Cronaca

E’ nel “malfunzionamento di una valvola di non-ritorno posta sulla linea di svuotamento” nella stazione dismessa di Pollein, la causa dello sversamento di idrocarburi in Dora avvenuto nelle scorse settimane. A confermarlo è in una nota Eni. “Il mancato corretto funzionamento della valvola di non ritorno, – prosegue la società –  probabilmente dovuto alle eccezionali piogge di quei giorni, ha causato il ritorno di parte dei liquidi presenti nel serbatoio di sfioro, acqua e idrocarburi, nel sistema di recupero e nel cavedio della sala pompe e di una sala adiacente. E da qui, per probabile infiltrazione attraverso il muro di fondazione, nella condotta interrata delle acque bianche, a sua volta collegata alla rete delle fognature comunale che conferisce al depuratore di Brissogne”.

Mentre proseguono le operazioni di bonifica – le attività sono concluse nell’area del campeggio e sono in fase conclusiva sia nell’area della pista ciclabile, sia nel bypass del depuratore – si scava e si rimuovono le terre  contaminate nell’alveo del fiume Dora Baltea. 

“Nel depuratore consortile sono state ripulite e restituite due delle tre linee,  – spiega Eni – la terza sarà restituita in settimana: il contenuto è stato aspirato, sono stati rimossi i fanghi e lavate le vasche. Si conferma che da sabato 10 novembre il depuratore era in grado di trattare la quasi totalità dei collettori fognari che confluiscono all’impianto”.

Sulle acque di falda interne alla stazione di pompaggio, Eni conferma “che solo un pozzo interno al sito ha evidenziato un’alterazione dello stato qualitativo della falda e che sono immediatamente stati attivati i sistemi di emungimento delle acque dai piezometri esistenti. In parallelo, al fine di caratterizzare ulteriormente la falda nella zona della stazione di pompaggio, sono in corso di realizzazione nuovi piezometri, due dei quali già in funzione. Al momento non presentano evidenza di ulteriore contaminazione”. Dalla scorsa settimana è inoltre in corso corso il monitoraggio di cinque pozzi privati esterni che a oggi hanno sempre restituito risultati conformi.

La stazione di Pollein è una delle strutture a servizio dell’oleodotto Ferrera – Gran San Bernardo che collega la Raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi (PV) con la Raffineria Collombey-Muraz, gestita da altra società. Il sito è attrezzato con una serie di pompe di spinta, necessarie a far valicare le Alpi al greggio di alimentazione alla raffineria svizzera, oltre che di un serbatoio di sfioro, necessario sia alle fasi di avviamento, sia di fermata dell’oleodotto, oltre che per la gestione in sicurezza di eventuali transitori.

Dal gennaio 2015 sono state interrotte le operazioni di raffinazione nell’impianto Collombey-Muraz, e l’oleodotto è stato posto in condizioni di stand-by, “in condizioni di sicurezza”.

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