Nelle carte dell’operazione Geena finisce anche il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz. Stando agli inquirenti, che lo scrivono nero su bianco “si è inoltre accertato che Raso Antonio ha proposto l’appoggio del locale di Aosta anche all’attuale Sindaco di Aosta, Centoz Fulvio, durante un incontro tenutosi prima delle elezioni del maggio 2015, appoggio che Centoz non ha accettato”.
La parola quindi allo stesso Sindaco Fulvio Centoz che, dopo una mattinata di Consiglio comunale dall’atmosfera surreale, spiega: “Io sono tranquillo perché ho la coscienza pulita. Ricordo in campagna elettorale di aver chiesto il voto, come ho fatto con migliaia di cittadini. Nello specifico non ricordo richieste da parte di Raso, probabilmente ho intuito qualcosa che non mi convinceva e ho risposto di ‘no’”.
Qualcosa che non per forza aveva l’aria di essere criminoso, come spiega ancora il Sindaco: “Non ci sono state né pressioni né minacce, probabilmente è stata una richiesta, e mi sono detto ‘no grazie’, come quando in campagna elettorale qualcuno ti dice ‘ti do una mano’”.
L’esempio de “bando anziani” e la segnalazione
Al riguardo Centoz specifica che quando ha ricevuto “pressioni” la segnalazione all’Autorità nazionale anticorruzione è scattata immediatamente: “Quando sono arrivate pressioni sul Bando Anziani – spiega – ho chiesto un parere all’Anac e poi ho segnalato queste pressioni per modificare la gara. Quando ci sono questi elementi ho sempre segnalato prontamente”.
“Non ho nulla a che spartire con queste persone – prosegue il Primo cittadino – e non ci ho mai avuto a che fare. Conosco Sorbara e Prettico per questioni politiche, così come conosco migliaia di persone, e non ho mai avuto contezza di questi comportamenti e non ho mai avuto la percezione, altrimenti anche in questo caso avrei immediatamente segnalato”.