In un’unica pagina tutta la storia dell’inchiesta sulle infiltrazioni del crimine organizzato, dagli arresti scattati il 23 gennaio 2019 alle udienze ad Aosta e Torino. Una “mappa” per raccapezzarsi in una vicenda dai tanti capitoli.
Pubblicata la sentenza relativa ad un’istanza difensiva dei legali del consigliere regionale sospeso Marco Sorbara. Se l’esito appare superato dai fatti, alcune considerazioni dei magistrati riguardano l’inchiesta “Geenna” e le dinamiche messe in luce.
L’avviso di chiusura dell’inchiesta Geenna della Dda di Torino, notificato ieri a venti indagati, ricostruisce la fisionomia della cellula di crimine organizzato che, secondo i Carabinieri, era attiva in Valle almeno dal 2014.
L’avvocato, il fratello Sandro, accosta il parere favorevole della Procura alle valutazioni del Gip e parla di “scontro di decisioni giuridicamente e umanamente non comprensibili, né tantomeno tollerabili”.
Come l’indagine condotta dai Carabinieri del Gruppo Aosta nel 2011 ha condotto agli arresti di stanotte? E quali sono le “convergenze” di cui parlano gli inquirenti con gli arrestati nel blitz dello scorso gennaio? Le risposte che emergono al momento.
Respinta dal Riesame di Torino la nuova impugnazione al provvedimento del Gip che, a fine aprile, aveva negato una modifica della misura cautelare per il politico arrestato nell’operazione Geenna. L’avvocato: “massima sfiducia ormai nella giustizia”.
Doppio pronunciamento della Suprema Corte, negli scorsi giorni, sulle istanze di due degli arrestati nell’ambito dell’Operazione Geenna di Dda e Carabinieri relativa a presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle.
Il provvedimento del Gip di Torino è stato notificato negli scorsi giorni ai difensori del consigliere regionale sospeso. Arrestato il 23 gennaio, il politico è nella casa circondariale di Biella da quasi cento giorni.
Il consigliere regionale sospeso è stato interrogato oggi, giovedì 4 aprile, dai sostituti Longi e Castellani, titolari del fascicolo legato all’operazione “Geenna”, sulle presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta.
La mozione presentata da Rete Civica che invita il vicepresidente Augusto Rollandin alle dimissioni non passa (16 a favore, 15 contrari e 3 astensioni). Ma alla maggioranza mancano tre voti.
Ad ufficializzarlo un decreto del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, firmato ieri e trasmesso quest’oggi al Presidente della Regione Antonio Fosson.
Presentata questa mattina una mozione che chiede al Consiglio Valle di invitare Augusto Rollandin alle dimissioni da vice presidente del Consiglio regionale.