Alcuni la criticano, altri la osannano alcuni la denigrano mentre altri l’hanno definitiva un’icona della battaglia per la tutela ambientale. Comunque la pensiate, Greta Thunberg non passa certo inosservata. E ha avuto un grande merito: ha risvegliato nei giovani la voglia di lottare, di credere in qualcosa, ha soprattutto fatto emergere il loro empowerment. Ha fatto capire che i giovani, come dico spesso, sanno essere decidamente migliori degli adulti.
Venerdì 27 settembre, per la terza volta, anche in Italia migliaia di ragazzi scenderanno in piazza x sostenere la manifestazione global#ClimateStrike, promossa dal movimento FridayForFuture nato in tutto il mondo a seguito dei primi scioperi iniziati da Greta in Svezia un anno fa.
E subito nascono le polemiche: è giusto mandare i propri figli a questo sciopero? Forse varrebbe la pena cominciare a chiamarlo manifestazione, mobilitazione per il clima, piuttosto che sciopero. Mi pare più appropriato.
Poi credo proprio che non solo si debbano mandare i propri figli, ma che la Scuola dovrebbe valorizzarlo al massimo. Nelle varie Istituzioni scolastiche dovrebbero esserci un po’ di insegnanti che scendono in piazza con i ragazzi.
Sono gesti simbolici mica da poco. Basta organizzarsi. Qualcuno rimane a presidiare chi non sciopera, altri accompagnano i ragazzi che aderiscono, ma non per controllarli o guidarli, piuttosto per sostenerli e dare un messaggio importante: “Noi non siamo i vostri nemici, siamo con voi, avete ragione. La vostra lotta deve diventare anche la nostra“.
Oppure, addirittura, come hanno proposto diversi Dirigenti, la si fa diventare un’uscita didattica: così i docenti non perdono la giornata di lavoro (anzi, questa è proprio “didattica applicata”), e per i ragazzi delle medie o, addirittura, i bambini, sarebbe un modo per aderire ad una manifestazione importante in tutta sicurezza.
Domani sospendete il programma, siamo a settembre, ce lo possiamo permettere. E andate in piazza con i vostri ragazzi, al loro fianco, ad ascoltarli. Hanno tanto da dire e ci sorprenderanno. Perché la rivoluzione di Greta deve diventare anche quella di noi adulti. Se volete sapere perché è un simbolo così importante per i nostri ragazzi, e perché noi adulti non possiamo non sposare la sua battaglia, ne parlo ancora qui sul mio blog: GRETA LA TUA LOTTA E ANCHE LA NOSTRA
Buona lettura!
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Detto ciò, non sta scritto da nessuna parte che gli insegnanti debbano per forza scendere in piazza con gli studenti(io personalmente penso che meno ci immischiamo nelle loro cose e meglio è) e che un’attenta e continua opera di sensibilizzazione al tema dell’ambiente, e non solo,passi principalmente attraverso l’azione didattica quotidiana. Ma lei,che è pedagogista, tutto questo sicuramente lo sa già…
Facile parlare per chi, come la signora Coppo,la scuola la vive dal di fuori e non,come si suol dire,sporcandosi le mani sul campo!! Ancorché mamma di due pargoli rugbysti( ma sarebbe stato lo stesso pure se avessero fatto danza classica)la signora ignora che gli insegnanti svolgono un servizio pubblico essenziale e devono garantire l’accoglienza e l’assistenza degli studenti,la maggior parte dei quali minorenni,per tutto l’orario scolastico.