Martedì 11 e mercoledì 12 febbraio 2020, alle 21, nell’ambito della Saison Culturelle 2019/2020, il Teatro Splendor di Aosta ospita lo spettacolo teatrale: Tango del calcio di rigore.
Drammaturgia e regia di Giorgio Gallione. Con Neri Marcorè, Ugo Dighero e con Rosanna Naddeo, Fabrizio Costalle e Alessandro Pizzuto.
È il 25 giugno 1978. All’Estadio Monumental di Buenos Aires va in scena Argentina-Olanda, finale dei Mondiali di calcio. Il clima è surriscaldato perché la nazionale argentina deve vincere a tutti i costi. Seduto in tribuna d’onore c’è, infatti, il generale Jorge
Videla, gran burattinaio del Mondiale, al potere dalla notte del golpe del 24 marzo 1976.
La partita finisce 3 a 1 per i padroni di casa. Si conclude così, con una festa di cieca rimozione, la più vasta e costosa operazione di propaganda politica per mezzo dello sport dopo le Olimpiadi di Berlino del ’36.
Almeno per una sera dai cieli dell’Argentina cadranno solo coriandoli e festoni, e non corpi di donne e uomini invisi al regime, lanciati dai portelloni degli aerei verso le acque dell’Oceano. Dal giorno dopo, però, i “voli della morte” riprenderanno puntuali e le
Madri di Plaza de Mayo ricominceranno a chiedere giustizia.
A quarant’anni da quei giorni terribili, un bambino di allora oggi adulto, cui dà voce Neri Marcorè, cerca di ricostruire il suo passato di spettatore appassionato di calcio alla luce della propria esperienza, recuperando storie di “futbol”, a cavallo tra mito, realismo magico e tragica realtà storica. Rivive così in palcoscenico un surreale campionato mondiale giocato in Patagonia nel 1942.
Sarà rievocata la “prima guerra del football”, combattuta nel 1969 tra Salvador e Honduras. Rivivremo l’episodio del rigore più lungo della storia del calcio, e la vicenda di Alvaro Ortega. Arbitro colombiano che commise “l’errore” di annullare un gol all’Indipendente Medellin, la squadra dei trafficanti di cocaina.
Tango del calcio di rigore diventa così un affresco su calcio e potere e in forma di “tanghedia” (ovvero tango più tragedia più
commedia), ricostruito sia dagli occhi di un bambino sia da quelli di un consapevole cittadino dei nostri giorni. Uno spettacolo tra mito e inchiesta, favola e teatro civile, cosciente delle lezioni di Osvaldo Soriano e di Ryszard Kapuscinski, intrecciato dalle musiche di Julio Sosa e Astor Piazzolla.
platea 24/20€ – galleria 18/15€ – in vendita a partire dal 25 gennaio