Una stagione turistica positiva, che sta dando qualche preoccupazione dovuta al Coronavirus che sta facendo saltare soggiorni e prenotazioni anche in Valle d’Aosta.
A spiegarlo è il Presidente degli albergatori valdostani Filippo Gérard, che quantifica il danno dovuto alle disdette a circa 500mila euro bruciati in due giorni, dovuto principalmente alle prenotazioni cancellate.
Gérard parla poi di una stagione “finora sostanzialmente positiva” messa ora “duramente alla prova da questo continuo allarmismo generato dalla paura per la diffusione del coronavirus”.
“Molti di voi – scrive il Presidente Adava rivolgendosi ai colleghi delle strutture ricettive –, come accaduto anche a me in prima persona, mi hanno segnalato di aver ricevuto cancellazioni o richieste di informazioni dall’estero sull’effettiva diffusione in Valle d’Aosta del contagio. È indubbio che se nel breve termine la situazione e l’allarmismo non dovessero rientrare, la stagione invernale in corso potrebbe irrimediabilmente essere compromessa e, in parte, anche la prossima stagione estiva, importantissima per tante località valdostane e per alcune realtà a noi associate come i rifugi e i campeggi”.
“A tale riguardo – prosegue Gérard – andranno nel caso fatte delle valutazioni su eventuali misure economiche straordinarie anticrisi dedicate alle imprese turistiche che hanno esposizioni finanziarie importanti e costi di gestione in continuo aumento”.
Una voce univoca
Ma soprattutto il Presidente degli albergatori chiede che il comparto parli con una voce sola: “A seguito di un colloquio telefonico già avuto con l’ufficio di presidenza della Regione, nella giornata odierna invieremo un documento in cui chiederemo vi sia una voce univoca e coordinata di gestione della crisi e non si lasci spazio ad iniziative inutili e controproducenti quale ad esempio la richiesta diretta alle strutture ricettive da parte dei singoli Comuni di segnalare l’elenco dei clienti alloggiati (o peggio come accaduto in alcuni casi di ricevere la visita delle forze dell’ordine locali direttamente in struttura) quando questo dato è già disponibile nel sistema alloggiati web della Questura”.
Sulle disdette che stanno piovendo sulle strutture ricettive “pur nel rispetto delle scelte che andrete individualmente a fare nelle vostre aziende” Gérard si dice “convinto che vista l’eccezionalità della situazione, al di là delle ragioni di tipo legale o contrattuale, sia meglio cercare di trovare una soluzione di mediazione proponendo ad esempio di mantenere a disposizione l’importo versato o l’eventuale penale per un secondo momento così da dare un’immagine di Valle d’Aosta accogliente e dare comunque ai nostri ospiti dal possibilità di recuperare la loro vacanza una volta che questa situazione sarà terminata”.
L’invito alla calma
“Abbiamo dovuto in passato affrontare prove ancora più dure di questa – prosegue il Presidente Adava nella sua disamina –, il mio pensiero va ad esempio all’alluvione del 2000 o ad altre calamità naturali, ma anche in questo caso, uniti, sapremo affrontare questa nuova sfida con fiducia nel nostro sistema sanitario e di protezione civile che stanno fronteggiando con serietà e competenza questa emergenza”.
Poi il richiamo: “A tale proposito – chiude Gérard -, sebbene sfogliando i giornali e guardando la televisione possa sembrare un eufemismo, l’invito che mi sento di fare è quello di cercare di mantenere la calma sia verso i nostri tanti ospiti presenti in questi giorni o che hanno prenotato un soggiorno e che ci chiedono informazioni e rassicurazioni, ma soprattutto nei confronti delle migliaia di collaboratori che lavorano nelle nostre aziende e che vedono in noi le figure di riferimento per la gestione di questa situazione”.
TurismOk: “Poche cancellazioni”
“Poche le cancellazioni direttamente collegate al virus mentre rallentano le prenotazioni su marzo 2020 – scrivono invece dai lidi di TurismOk -. Come Osservatorio turistico della valle d’Aosta riscontriamo nell’ultimo weekend in media 3/4 cancellazioni a struttura ricettiva dichiaratamente collegate al timore del virus“.
Osservatorio che specifica: “Non è un messaggio allarmistico quanto piuttosto una fotografia della situazione. Molti turisti chiedono inoltre di posticipare nella nostra regione il proprio soggiorno, mentre registriamo una lieve frenata delle prenotazioni attese nel weekend. In uno scenario di necessità di chiarezza sulla provenienza degli ospiti torna di attualità il tema delle molte strutture ricettive non ufficiali presenti nel nostro territorio, che non registrano la provenienza dei propri ospiti“.