Sarà un incontro dove, oltre alle parole e alla testimonianza diretta di Meynet, saranno protagoniste le immagini. Infatti, verrà proiettato il film, realizzato e prodotto dall'Association Valdôtaine Archives Sonores (AVAS), dal titolo "To sen pe de qué? (Tutto ciò per che cosa?) – L'odyssée d'un prisonnier de guerre", che racconta la tragica esperienza di Meynet, ripercorrendo le sue vicende dalla Germania alla Russia sino al ritorno a casa.
Nato a Sarre nel 1926, orfano di madre dall'età di due anni, Louis Meynet emigrò in tenera età a Parigi con il padre. Nel 1940, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, fece ritorno in Valle d'Aosta e venne chiamato sotto le armi, con destinazione il Lago Maggiore. Agli albori della Resistenza, dopo la morte di un compagno d'armi durante un rastrellamento contro i partigiani, diserta e fugge in Valle. Si rifugia in montagna e, successivamente, si nasconde a Ville-sur-Sarre. Il 12 ottobre 1944, a seguito della denuncia di un delatore, viene arrestato, processato a Torino e condannato a morte, ma, non avendo ancora compiuto 18 anni, viene consegnato ai tedeschi. Meynet è quindi deportato in diversi campi di lavoro in Germania – Auschwitz, Berlino – e, alla fine della guerra, dopo un'odissea attraverso la Russia, dove accompagna spedizioni di animali, riesce a tornare a casa.