Il trenino di Cogne va all’asta. La Regione ha dichiarato nei giorni scorsi il materiale rotabile appartenente ai beni dell’ex tramvia Pila-Cogne fuori uso, avviando una procedura di gara a pubblico incanto, per la cessione dei beni, locomotori e carrozze incluse. 630mila euro la base d’asta.
Il sogno di poter collegare Pila a Cogne era iniziato negli anni Ottanta ed era costato 30 milioni di euro. Soldi pubblici buttati dalla finestra perché, come noto, materiale non idoneo e problemi progettuali hanno decretato il collegamento inutilizzabile. Il progettista, l’ingegnere Alberto Devoti, è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire la Regione per 6 milioni di euro.
Nel 2012 la Giunta regionale dichiarò l’inservibilità ai fini di trasporto pubblico, inserendo i beni nel piano di alienazioni. Per poter procedere però alla vendita, la Regione aspettava la conclusione, arrivata l’anno scorso, del contenzioso con la Società Costarail Srl.
La valutazione della base d’asta è stata fatta tenendo conto del fatto che il materiale rotabile, con uno scartamento da 900 mm tipico dei mezzi di cantiere o di miniera, difficilmente potrà essere riutilizzato in ambito ferroviario. Senza contare i passi avanti fatti in questi anni dalla tecnologia. Inoltre ad oggi, come si legge sui documenti della Regione, “nessun soggetto ha manifestato interesse all’acquisizione del materiale rotabile in questione”.
“Auspichiamo di poter concludere la procedura entro l’anno. – fanno sapere dall’Assessorato agli affari europei, politiche del lavoro, inclusione sociale e trasporti. – Ulteriori dettagli saranno definiti su un avviso che sarà pubblicato sul sito della Regione indicativamente entro fine mese”.
Nel piano alienazioni della Regione sono inseriti anche i fabbricati, mentre sulla galleria, come riferito nei mesi scorsi in Consiglio regionale dall’Assessore regionale ai trasporti Luigi Bertschy “sono in corso valutazioni per utilizzarla per eventuali trasporti di reti tecnologiche o di gas”. Il comune di Cogne aveva inoltre auspicato il mantenimento di una percorribilità pedonale per questioni di protezione civile.