Che i 25 milioni di euro, messi a disposizione dal secondo pacchetto di misure anticrisi che sta per essere varato, non saranno sufficienti ad affrontare l'”emergenza economica”, è opinione comune di tutto il Consiglio regionale. Così come tutti e 35 gli eletti concordano sullo sforzo fatto in queste settimane dalla II Commissione per portare in aula nei tempi previsti il disegno di legge.
“Ci voleva flessibilità, adattamento, disponibilità di ognuno: i frutti sono arrivati e non è stato facile. Si è trattato di un approccio concreto e pragmatico, orientato all’interesse dei valdostani e del sistema economico regionale” ha ricordato in aula il Presidente della Commissione Pierluigi Marquis.
A mettere d’accordo l’aula “virtuale” del Consiglio Valle anche la necessità di abbattere la burocrazia. “Non a caso, proprio pensando ai tempi ordinari dell’amministrazione, che dovevano essere contratti notevolmente, la seconda Commissione si è preoccupata anche dell’attuazione delle misure, – ha aggiunto Marquis – disegnando un procedimento interamente digitale delle domande, e prevedendo aiuti privi di istruttorie, perché i tempi dell’amministrazione ordinaria non sono compatibili con la situazione di emergenza.” L’invito arrivato dal consigliere di Vda Libra Roberto Cognetta è ristrutturare la pubblica amministrazione. “Ci siamo accorti che c’è uno scollamento enorme. Dobbiamo approfittare di questa situazione per eliminare una serie di orti e orticelli che non hanno più ragione di esistere”. Parole condivise anche da Patrizia Morelli che ricorda come il criterio adottato dal disegno di legge sia stato quello di “non lasciare indietro nessuno, compatibilmente con una coperta corta”. La capogruppo di Alliance Valdotaine ha poi evidenziato la necessità di “ripartire anche a piccoli passi, ma che possono essere significativi per i cittadini”.
Nel giro di interventi tanto si è parlato dei prossimi interventi da mettere in campo. Dal Consigliere della Lega Vda Stefano Aggravi è arrivata ad esempio la proposta dei Vda Bond e di una legge che inviti tutti i valdostani, operatori in primis, a comprare, consumare e vendere prodotti valdostani.
“Due sono le linee da seguire per la terza fase: defiscalizzare e sburocratizzare” ha detto il consigliere del Carroccio.
“I 120 milioni di euro dell’assestamento di bilancio non bastano” ha evidenziato il consigliere del gruppo misto Giovanni Barocco. “Se guardiamo al Sud Tirol sta cercando di fare una misura da 1 miliardo per la fase due, se noi dovessimo star nelle proporzioni dovremmo avere una misura da 250 milioni: lì si deve arrivare”. Il bilancio approvato a gennaio va, secondo Erik Lavevaz dell’Uv, “rianalizzato nel dettaglio, bisogna liberare risorse per iniziative che non verranno attuate sia perché siamo in emergenza sanitaria sia perché saremo ancora in ordinaria amministrazione”.
Rete Civica con la consigliera Minelli definendo questo secondo provvedimento “misure di mera sopravvivenza” è tornata a chiedere per il futuro indennizzi a fondo perso. “Autorevoli economisti italiani stanno suggerendo al Governo italiano di andare in quella direzione”. Adu Vda ribadendo lo “stop alle privatizzazioni” ha auspicato, con la consigliera Daria Pulz, un forte investimento nella sanità “dopo i gravi tagli che ora tutti noi paghiamo anche a livello regionale”. Investimenti in sanità chiesti anche da Luigi Vesan del M5S “la nostra struttura sanitaria si è rivelata capace di dare una risposta solo per la popolazione residente, e non per quella turistica che invece consideriamo per molti altri settori. Occorre quindi mettere una forte attenzione su questo tema, perché sarà indispensabile per rilanciare la Valle d’Aosta anche dal punto di vista turistico e quindi economico.”