Niente corteo e niente banda municipale, ma solo la posa di una corona di fiori. A Verrès quest’anno l’emergenza coronavirus ha trasformato il primo maggio dei sindacati in una manifestazione simbolica e virtuale.
“L’emergenza coronavirus ha fatto uscire allo scoperto problemi che da anni si sono canalizzati nel nostro tessuto socio-economico. Problemi che è evidente come non siano nati due mesi fa, ma che da anni denunciamo con forza e dovuti soprattutto all’immobilismo perdurante dei nostri governanti” sottolinea Vilma Gaillard, segretario generale Cgil Valle d’Aosta. “Mancanza di strategie nel campo economico con le industrie lasciate al proprio destino. Tagli ripetuti alla sanità. che ora paghiamo a caro prezzo. e un sistema socio -assistenziale lasciato in balia di se stesso. Questa epidemia deve spingerci a rivedere il modello di sviluppo economico. Va ripensato il welfare sociale. Vanno rimodulati i modelli di scuola e di sanità pubblica. Va rimesso, soprattutto, al centro il lavoro, in particolare il lavoratore, cui vanno garantiti quei diritti conquistati nel tempo e oggi più che mai è necessario lavorare in sicurezza per costruire il futuro ”.
Questo Primo maggio per Jean Dondeynaz, segretario generale Cisl Valle d’Aosta: “vuole ancora di più essere momento di vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori. L’auspicio e l’impegno del sindacato confederale è quello che nessuno sia lasciato indietro e che siano garantiti il più possibile i livelli occupazionali e che si faccia tutto il possibile affinché gli interventi messi in campo fino ad oggi da Governo, Regioni e Amministrazioni giungano a chi, in grande difficoltà, ne ha veramente bisogno. La Cisl ieri, 30 aprile, ha festeggiato i suoi 70 anni di vita, un anniversario importante, con un percorso, come ha ricordato il Presidente Mattarella, che ha visto la CISL contribuire in maniera significativa alla costruzione di una Italia democratica, più moderna, più giusta, lavorando sempre per far coincidere gli interessi dei lavoratori con l’interesse generale del Paese”.
Per Ramira Bizzotto, segretario generale Uil Valle d’Aosta: “Importante che in questo 1° maggio non passi in sordina, ma al contrario abbiamo il dovere di far sentire la nostra presenza a fianco di tutti i lavoratori, lavoratrici, cittadini tutti, i quali hanno dimostrato con forza dignità uscire dalla grave crisi sanitaria che ci ha colpiti, e che ha lasciato un paese devastato da una crisi sociale ed economica mettendo in ginocchio famiglie imprenditori piccoli artigiani settore commerciale turistico industriale, nessuno escluso. A tutti quei lavoratori che con il.loro impegno e sacrificio sono stati vicini a tutte le persone che si sono ammalate , agli anziani nelle strutture, per tutto questi lavoratori va un grazie e siamo vicini anche a tutte quelle durante questa pandemia hanno perso i loro cari. Ma a la sfida oggi e quella di ripartire tutti insieme”.
Per Claudio Albertinelli, segretario del Savt: “Oggi la piazza è vuota, perché le restrizioni sull’emergenza sanitaria vietano assembramenti. Se non si mettono in atto nell’immediato azioni che permettano di fare ripartire l’economia valdostana, il rischio che corriamo è che questa piazza resti vuota anche l’anno prossimo perché ci saranno più disoccupati che lavoratori e non ci sarà nulla da festeggiare. Dobbiamo assolutamente operare tutti insieme per scongiurare che questo accada. Non si può più perdere tempo, bisogna mettere in atto ulteriori azioni per dare risposte alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese. Noi abbiamo fatto diverse proposte in questo senso e continueremo a farne. Il rammarico è che la Valle d’Aosta non abbia saputo fino ad oggi usare al meglio la propria autonomia per affrontare l’emergenza che stiamo vivendo. “