Un’ampia operazione contro lo spaccio di cocaina ed eroina in Valle è in corso, dall’alba di oggi, martedì 26 maggio, da parte della Guardia di finanza. Oltre settanta “Fiamme gialle” stanno dando esecuzione all’ordinanza con cui il Gip del Tribunale ha disposto dieci arresti e una ventina di perquisizioni domiciliari.
Le indagini, cominciate nello scorso gennaio, avevano visto una prima evoluzione quando nella rete dei militari del Gruppo Aosta era finito, lo scorso 27 marzo, il pluripregiudicato 68enne Giuseppe Nirta, fermato in auto in pieno “lockdown”, assieme al 40enne Daniele Ferrari, con un chilo di eroina, cinquantanove zaffiri e tre orologi di pregio (incluso un Rolex Daytona da 35mila euro).
Oggi, l’inchiesta coordinata dal pm Francesco Pizzato culmina nelle ulteriori misure cautelari, in via di attuazione tra la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Calabria, riguardanti prevalentemente i “soldati” della rete di spaccio e approvvigionamento di cui, nella ricostruzione inquirente, Nirta avrebbe tirato le fila. Dagli accertamenti svolti, i finanzieri hanno altresì appurato come nove dei dieci fermati fossero percettori del “Reddito di cittadinanza”.
L’operazione è stata denominata “FeuDora”, a significare “Feudo del quartiere Dora”, zona di Aosta ove – da quanto emerso – gravitava buona parte degli arrestati. Maggiori dettagli saranno resi noti in una conferenza stampa convocata per la mattinata, nella caserma “Luboz” di via Clavalité, dai vertici della Guardia di finanza, il comandante regionale, generale di Brigata Raffaele Ditroia e il comandante del Gruppo Aosta, tenente colonnello Francesco Caracciolo.
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Forse il problema non è il “reddito di cittadinanza” virgolettato come da articolo, ma piuttosto gli spacciatori in valle.