E’ in linea generale quanto contenuto nell’intesa siglata ieri a Roma nell’incontro del Consiglio dei Ministri che ha definito le linee su cui si muoverà l’intervento congiunto dello Stato, delle Regioni e dei Comuni sulla questione del piano-casa.
“E' stato anche concordato – ha spiegato il Presidente Rollandin – che la disciplina introdotta da queste leggi regionali avrà validità temporaneamente definita, comunque non superiore a 18 mesi dalla loro entrata in vigore, salvo diverse determinazioni delle singole Regioni. Peraltro, il Governo si impegna ad avviare congiuntamente con le Regioni e le autonomie locali uno studio di fattibilità per un nuovo piano casa che individui risorse pubbliche e private per soddisfare il fabbisogno abitativo delle famiglie o particolari categorie, che si trovano nella condizione di più alto disagio sociale."
Giudizio positivo è arrivato dal segretario del Consiglio, Enrico Tibaldi (PdL) che ha evidenziato in particolare come sia “positiva anche la semplificazione delle procedure, che nella materia specifica sono farraginose: è un segno di civiltà delle amministrazioni pubbliche nei confronti dei cittadini. Si tratta di un accordo che è intervenuto tra Stato e Regioni a dimostrazione dell'attenzione del Governo nei confronti delle autonomie, che sono competenti in materia di gestione del territorio."
Attenzione sul tema è stata invece evindenziata dal Capogruppo di VdAV/R, Roberto Louvin per il quale “di fronte ad una manovra di questo tipo, dove le Regioni sono chiamate a legiferare, è necessario procedere con una certa rapidità evitando lo scontro e individuando concordemente le modalità per regolamentare il settore”.