Vda Libra/partito animalista: “Vogliamo governare nell’interesse dei cittadini”

Presentata all'aeroporto Corrado Gex di Aosta la lista VdA Libra/Partito animalista. Un luogo scelto non a caso. "E' il simbolo dei vecchi cadaveri che si sono ripresentati a queste elezioni“.
VdA Libra /partito animalista
Elezioni Regionali Valle D’Aosta 2020

26 candidati, con un’età media di 50 anni – “lo riteniamo un valore” – e il 42% donne. E’ la carta d’identità della Lista Vda Libra, partito animalista, presentata nel pomeriggio di oggi all’aeroporto Corrado Gex.  Un luogo scelto non a caso. “E’ uno dei monumenti del fallimento dei famigerati autonomisti” dice Stefano Ferrero. “Il simbolo dei vecchi cadaveri che si sono ripresentati a queste elezioni“. Nel maggio scorso il consigliere regionale, assieme al collega Roberto Cognetta e Mauro Caniggia sono usciti da Mouv’ per dar vita a VdA Libra. “Ci sono stati alcuni assestamenti politici, ma nulla è cambiato a livello di principi, l’onestà, il rispetto delle regole, l’utilizzo oculato del denaro pubblico, che sono fissi”.

Il progetto di VdA Libra “non è per andare all’opposizione, ma è per governare la Valle d’Aosta in maniera corretta, responsabile e trasparente, evitando questo continuo stillicidio di promesse e favori che viene fatto in campagna elettorale e poi pagato da tutti i valdostani.  – spiega Roberto Cognetta – Si può governare anche nell’interesse dei cittadini, non solo di chi viene eletto”.

La lista è frutto anche dell’accordo raggiunto con il partito animalista. “Siamo in Valle d’Aosta un gruppo al femminile. Il nostro obiettivo – sottolinea  Oriana Carrano  – è di aumentare e di migliorare lo status legale e morale degli animali. Noi ci poniamo in difesa di tutti gli esseri viventi, persone e ambiente”.

Dieci i punti del programma di VdA Libra/partito animalista. “Sono esplicitati i nostri valori – evidenzia Mauro Caniggia – quello che vogliamo fare in questo momento difficile per la Valle d’Aosta, per ridare fiducia ai valdostani”.

Sul tema dell’autonomia, intesa come “un’apertura all’Europa e al mondo”, il movimento vede come necessaria la richiesta allo Stato della revisione delle norme di attuazione, del principio dell’intesa sulle riforme statutarie, della riscossione diretta del gettito fiscale, di una riforma della legge elettorale finalizzata all’elevazione della Valle d’Aosta a circoscrizione unica per l’elezione di un eurodeputato.

Vda Libra propone poi di definire precisi interventi per evitare lo spopolamento della montagna riconoscendo oltre alla tipicità dei prodotti locali, l’intero territorio regionale come risorsa turistica e mantenere le scuole di montagna, ampliare i beneficiari del reddito di inclusione, ampliare l’edilizia pubblica, approfondire e promuovere nuove forme di gestione delle acque ponendo come obiettivo la riduzione del costo dell’energia elettrica per i valdostani. 

Nell’ambito della formazione, la proposta è di rendere spendibili “ovunque nel mondo” le certificazioni linguistiche rilasciate dalle scuole valdostane. Fra gli obiettivi del territorio inteso “come risorsa” c’è poi l’incentivo alla realizzazione di  impianti di biogas alimentati dalle biomasse prodotte dalle nostre stalle, oltre che dai rifiuti organici, ma anche le certificazioni bio per il latte prodotto.

Nel campo del turismo, oltre alla riconversione dell’Office in una cabina di regia, VdA Libra parla di promozione dei trasporti pubblici “evitando di realizzare opere o infrastrutture che non si giustificano per il costo e l’impatto”. Discorso che vale anche per i collegamenti intervallivi. “Bisogna evitare la realizzazione di cattedrali nel deserto”. 

Per una “Valle d’Aosta sana e forte” il movimento ritiene che sia necessario tornare ad investire nella sanità“, “ripensare il rapporto fra centro e territorio in una logica di differenziazione e collaborazione ben sapendo che, comunque, bisognerà arrivare, in tempi brevi, alla realizzazione di un nuovo ospedale moderno e modulare fuori dalla città di Aosta”. 

Altri temi affrontati nel programma di VdA Libra riguardano la valorizzazione delle istituzioni territoriali, a cui affidare la gestione di “molti servizi, evitando il più possibile l’esternalizzazione”,  le partecipate con i manager da individuare in base a “competenza e professionalità” e ancora la costruzione di percorsi equilibrati fra genitori separati, minori e servizi sociali.

I 26 candidati della lista

Donatello Antonio Anello, Enzo Blessent, Giuseppina Calandretti, Martino Caliandro, Mauro Caniggia Nicolotti, Oriana Carrano, Mariateresa Caselli, Roberto Cognetta, Agostino De Caro, Antonio Di Giuseppe, Stefano Ferrero, Loris Foy, Evaristo Gorelli, Milena Gualtieri, Filippo Guastini, Luana Languin, Chiara Marini, Claudia Moretti, Maurizio Nobili, Cristina Pession, Massimo Pica, Simona Romano, Antonio Marco Saggese, Francesco Savoca, Grazia Tomba e Pamela Ventura.

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