Non erano nati in Valle, ma la vita li aveva portati qui, ai piedi delle montagne che entrambi amavano e che frequentavano appena possibile. Lei di Samarate (nel varesotto), lui di Vercelli, Erika Giorgetti (36 anni) e Nicola Bertola (39), vittime dell’incidente sulla cresta del Rothorn, si erano incrociati ad Ayas, dove entrambi lavoravano.
La ragazza da circa un anno, all’ufficio del turismo di Champoluc, dopo essersi spostata da Morgex (dove ancora risiedeva ufficialmente). Lui, gattista sulle piste in inverno e artigiano nella bella stagione, da lungo tempo. Ieri mattina erano partiti per un’ascensione annunciata al Bec Forcü, al fianco del monte Sarezza, nel gruppo del Rosa. La sera non hanno fatto rientro e i parenti hanno dato l’allarme.
La loro auto era parcheggiata alla partenza degli impianti e le squadre del Soccorso Alpino Valdostano, della Guardia di finanza, del Corpo forestale e dei Vigili del fuoco sono partite attorno alle 22. La zona è particolarmente aspra e rocciosa, elemento che – con l’oscurità – ha obbligato i soccorritori a muoversi con prudenza, riuscendo a “battere” solo alcune aree.
Il nuovo giorno, con la luce, ha aggiunto alle ricerche l’elicottero del Soccorso Alpino Valdostano. Nel sorvolo, l’equipaggio ha notato i due corpi, che si trovavano però in un punto diverso da quello indicato, forse perché avevano scelto di proseguire l’uscita una volta raggiunta la meta prefissata. Sono precipitati dalla cresta del Rothorn (3.150 metri), alla base di un pendio misto tra roccia ed erba. Erano legati assieme, segno del fatto che procedevano “in conserva”.
Agli occhi dei finanzieri del Sagf del Breuil-Cervinia, corde, nodi ed attrezzature erano corretti ed adeguati. Il punto della caduta non presenta particolare complessità e Bertola, operatore di lungo corso del Soccorso Alpino Valdostano, era un alpinista dotato di riconosciuta esperienza. Sull’accaduto, ad ora, sono aperte varie ipotesi. Tra queste, che uno dei due sia scivolato, con l’altro non riuscito a trattenerlo.
Erika Giorgetti era conosciuta anche ad Aosta. Come dipendente regionale aveva lavorato, tra l’altro, nella segreteria delle scuole medie “Cerlogne” e, a quello per la montagna, affiancava l’amore per la musica, suonando il clarinetto nella banda municipale di Saint-Vincent. Nicola Bertola viene ricordato da chi lo ha conosciuto per la disponibilità e lo scrupolo quale operatore di soccorso in montagna, nella sua vallata, ma non solo.
“Ogni volta che c’era bisogno di un ferito simulato per un’esercitazione, o per una ricerca persone, o ancora per una manifestazione come il Walser Trail, o il Tor des Géants, lui c’era” afferma allontanando a fatica la tristezza nella voce Paolo Comune, direttore del Sav. Purtroppo, stamattina, a chi ha condiviso con il 39enne addestramenti e altri momenti formativi, è toccato il compito di rendersi conto che il mancato rientro di Nicola ed Erika non avrebbe avuto soluzione.
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@Pietro Cigogna
Mi chiedo se dopo un articolo così drammatico ci si debba sprecare in sottigliezza che non ha nulla a che vedere con l’argomento…
La scuola media citata dall’articolista da diversi anni si chiama E.Martinet e non Cerlogne…
L’Istituzione scolastica sì, la scuola si chiama ancora “Cerlogne”.