Elezioni, da “Dora” l’appello a sostenere il voto alle donne

A scriverlo è l’Associazione “DORA - Donne in Valle d’Aosta”, fortemente critica "nei confronti della legge elettorale regionale vigente che non prevede la seconda preferenza di un genere diverso" e preoccupata “per l’esito del voto e per la rappresentanza femminile che potrebbe scendere ai minimi storici”.
DORA Donne in Valle d'Aosta
Società

Sostenere il voto alle donne “al fine di aumentare in modo significativo la rappresentanza femminile negli organismi decisionali del nostro territorio, nel Consiglio regionale e nei Consigli comunali”.

A scriverlo è l’AssociazioneDORA – Donne in Valle d’Aosta”, che si dice anzitutto “fortemente critica nei confronti della legge elettorale regionale vigente, che non prevede la seconda preferenza di un genere diverso contrariamente a quanto previsto nelle altre Regioni italiane” ma che seriamente preoccupata “per l’esito del voto e per la rappresentanza femminile che potrebbe scendere ai minimi storici”.

Un richiamo al voto che “Dora” centra su tre capisaldi: pari diritti per tutti, antisessismo, antirazzismo e antifascismo.

“Riteniamo che sul nostro territorio il cammino per arrivare a una piena parità nella rappresentanza dei generi sia ancora lungo – spiega ancora l’Associazione – e che vi siano tematiche che la politica e le istituzioni hanno il dovere di affrontare al più presto”.

I temi dell’Associazione

Otto i temi che “Dora” mette in campo:

  1. Riformare immediatamente la legge elettorale del Consiglio Regionale prevedendo la doppia preferenza di genere
  2. Dare un segnale forte mettendo risorse per iniziative concrete di sostegno alle donne che lavorano e modificando il sistema di accesso ai servizi di accoglienza per la prima infanzia che oggi, proprio durante l’emergenza COVID-19, risultano escludere una parte notevole di genitori gravandoulteriormente sulle donne
  3. Mettere in atto azioni concrete per la prevenzione contro la violenza di genere in particolare attraverso iniziative rivolte ai/alle giovani e agli/alle adolescenti
  4. Avere un piano di assistenza sanitaria specifico per le donne, che consenta di aumentare i livelli di prevenzione e di accesso ai servizi (a cominciare dai programmi di screening)
  5. Mettere in atto politiche di sostegno e accompagnamento alle donne che svolgono ruolo di caregiver, sovente con familiari gravemente disabili e anziani, in particolare un sostegno economico, ma anche innovazioni in termini di accesso ai permessi laddove la contrattazione collettiva regionale lo permette
  6. Promuovere tutte le azioni che dal punto di vista culturale, politico ed economico mirino a sostenere il pieno esercizio dei diritti delle donne, dei minori, di tutti i soggetti deboli che in questa società vivono discriminazioni e si trovano in difficoltà. Esempi concreti possono essere corsi di lingua italiana, doposcuola gratuiti e aree gioco, ludoteche per bambini e ragazzi, progetti di inserimento lavorativo e sociale.
  7. Promuovere nella città di Aosta e sul territorio luoghi di incontro e di dialogo tra generazioni e tra culture, delineare progetti e attività che contrastino in modo netto e chiaro qualsiasi forma di razzismo, intolleranza e discriminazione di qualsiasi natura
  8. Progettare e mettere in atto programmi di recupero attraverso progetti di volontariato per coloro che dovessero compiere atti di bullismo, discriminazione e violenza.

Una Valle d’Aosta senza visioni retrograde, misogine, razziste e violente

“La nostra Associazione – si legge nella nota – è disponibile a collaborare con le forze politiche per la realizzazione di quanto sopra esposto ed è disponibile a un confronto con chiunque lo ritenesse opportuno. Tuttavia, riteniamo che non si possa accettare, da parte di alcuno, nessun riferimento a stagioni passate in cui le donne erano viste solo nel ruolo di madri e mogli, che ne venga svalorizzato il lavoro, che si neghi loro autonomia e libertà. Non è accettabile una società in cui venga riaffermato un obsoleto modello patriarcale, negando alle donne percorsi di progresso ed emancipazione, lavoro e autonomia, spazi di libertà e di autodeterminazione”.

Non solo: “Non possiamo accettare la cultura di chi definisce gli atti in base al colore della pelle di chi li compie o che mette in discussione il diritto all’aborto – prosegue “Dora” –. Ribadiamo pertanto il nostro appello alle elettrici e agli elettori a valutare attentamente i programmi elettorali e a non fidarsi delle narrazioni tossiche di certi politici che producono solo odio e violenza. I terribili episodi degli ultimi giorni sono purtroppo l’ennesima dimostrazione che certi messaggi sono ispirazione di azioni terribili, l’uccisione di due persone la cui serena ‘differenza’ dava evidentemente fastidio ai violenti intolleranti, Willy Monteiro Duarte e Maria Paola Gaglione, è il sintomo purtroppo di una società che ha introitato valori distorti iniettandoli nei più giovani”.

“Siamo certe che la Valle d’Aosta, da sempre terra di migranti e di accoglienza, di tolleranza e di inclusione anche per via della sua natura plurilingue e cosmopolita – chiude “Dora” –, non possa dare spazio a certe visioni retrograde, misogine, razziste e violente”.

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