Quali sono le decisioni dei sindacati che non permetterebbero la fruizione del diritto allo studio?

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di FLC-CGIL, CISL SCUOLA, SAVT ÉCOLE e SNALS in risposta ad alcune affermazioni del dirigente scolastico del Maria Adelaide di Aosta.
I lettori di AostaSera
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In relazione all’articolo apparso sul Vostro giornale, “Gli insegnanti “negativi” non rientrano: alcune scuole stoppano le lezioni in presenza” in data 11 ottobre 2020, le OOSS FLC-CGIL, CISL SCUOLA, SAVT ÉCOLE e SNALS ritengono gravi le affermazioni del Dirigente scolastico del Liceo Regina Maria Adelaide, secondo il quale la situazione attuale delle scuole valdostane si sia creata con la complicità dei sindacati di sinistra.
Riteniamo tali affermazioni assai gravi e lesive del diritto di rappresentanza dei lavoratori a qualsiasi sindacato essi appartengano (di sinistra, di centro o di destra) inoltre, appare fuori luogo e ancor più grave che un rappresentante di una istituzione pubblica manifesti un giudizio personale di tipo politico.
Stante la situazione che tutta la comunità sta vivendo attualmente a causa della pandemia, ci appaiono del tutto fuori luogo e finanche fuorvianti le responsabilità che il Dirigente scolastico attribuisce ai sindacati.

Come sindacati della scuola, FLC-CGIL, CISL SCUOLA, SAVT ÉCOLE e SNALS, siamo ogni giorno a confrontarci e ad adoperarci per cercare soluzioni ai problemi che riguardano la comunità tutta (personale della scuola, alunni, famiglie).

Premesso ciò, le OOSS ricordano al Dirigente scolastico che, in questa ultima settimana i sindacati confederali della Valle d’Aosta, UNITARIAMENTE:

• hanno sottoscritto comunicati in difesa non solo degli insegnanti, ma anche dei Dirigenti (comunicato del 8 ottobre 2020 “(…) per garantire proprio quel servizio che l’articolista sostiene essere vacillante, molti dirigenti non conoscono più festività né orari”; “(…) Dirigenti scolastici e docenti pagano, così, in prima persona una politica che è stata completamente assente e che continua a gestire maldestramente la situazione pandemica (…).”;
• hanno anche denunciato situazioni in cui alcune procedure sono sembrate arbitrarie, senza, però, addossare tutte le colpe ai Dirigenti, ma alla mancanza di chiarezza a monte;
• hanno chiesto tamponi rapidi (“chiede che i docenti e dirigenti siano sottoposti a tampone nel più breve tempo possibile, così da poter tornare a lavorare se fossero attestati come persone senza COVID”);
• hanno denunciato, sin dalla primavera, le difficoltà a cui sarebbe andata incontro la scuola senza un aumento di organico più consistente di quanto si abbia avuto e con la mancata riapertura delle graduatorie;
• hanno ovviamente richiamato al rispetto della legge e alla difesa dei lavoratori (i lavoratori in quarantena non possono erogare DAD), chiedendo allo stesso tempo una soluzione a questa situazione per garantire il diritto allo studio a tutte e tutti;
• hanno chiesto, infine, lo spostamento delle date del concorso.

Pertanto chiediamo al Dirigente scolastico in questione quali siano le decisioni dei sindacati (di sinistra?) che comportano lo smantellamento della scuola pubblica e non permetterebbero la fruizione del diritto allo studio, perpetrando addirittura disuguaglianze sociali!
Ci chiediamo, infine, in un momento in cui tutti coloro che lavorano per garantire il diritto allo studio dovrebbero impegnarsi in sinergia, quali siano le ragioni per attaccare il sindacato.

0 risposte

  1. Il dirigente ha scritto che su 107 insegnanti 33 sono assenti ovvero oltre il 30%. Molti di questi nei mesi di marzo aprile maggio e giugno hanno percepito il 100% dello stipendio stando a casa a fare nulla nei mesi di marzo e aprile e andando liberamente a spasso nei mesi di maggio e giugno. Mia figlia su su circa 10 insegnanti, ne ha avuto si e no 3 che hanno fatto lezione a distanza regolarmente. Gli altri sono spariti nel nulla, sempre pagati al 100%, naturalmente. Se ora lavorano qualche ora in più non fanno altro che recuperare una piccola parte di quanto perso. Il problema non riguarda solo la scuola. Molti uffici pubblici regionali sono tuttora chiusi al pubblico. Il costo quotidiano di una pubblica amministrazione che costa molto e offre poco è certamente una delle principali cause della crisi italiana. Però si sa, nessun politico ci vuole metter la mani perchè non crea consenso e i sindacati di sinistra difendono questi privilegiati.

    1. I problemi della scuola valdostana sono noti e sono stati ulteriormente aggravati dalla pandemia: docenti assenteisti, dirigenti assenti e incompetenti, mancanza quasi totale di indicazioni dalla Sovraintendenza agli studi che dovrebbe indicare la strada, ma soprattutto il problema più grave che continua ormai da anni senza che nessuno se ne occupi è la grave carenza di personale delle segreterie scolastiche che mandano avanti la baracca senza aver alcun tipo di indicazioni da nessuno, dirigenti, assessori e uffici regionali sovraintendizi.
      I problemi veri cominceranno a vedersi quando saranno in isolamento le segretarie delle scuole, lì si che ne vedremo delle belle….. chi cercherà i supplenti? Che già adesso è quasi impossibile trovare? chi gestirà le assenze dei docenti? Ecc…….
      Per chi non lo sapesse il personale ATAR (personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle scuole) è l’unico settore dei dipendenti regionali che non ha più lo Smart working, è stato tolto il 14 agosto 2020 per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico. Così come i docenti in isolamento non sono a fare didattica a distanza, così le segretarie in isolamento non sono tenute a lavorare da casa in assenza di lavoro agile. Vedremo come proseguirà l’anno scolastico…. se le premesse sono queste si salvi chi può!!!!!

      1. Il mondo della scuola non merita neanche la fatica di formulare critiche o proposte. Chi ci ha provato, negli anni, come me, lo sa da tempo. C.OLIV8

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