Il nome è forte: “Comitato di Liberazione della Valle d’Aosta”. L’obiettivo è uno: avvalersi degli avvocati del ComiCost – il Comitato per le Libertà Costituzionali – per ricorrere al Tribunale amministrativo contro la decisione di istituire una “zona rossa” in tre comuni valdostani.
In una nota il neonato Comitato scrive infatti: “A seguito del decreto n. 422, emanato il 15 ottobre dal Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, con il quale venivano posti in zona rossa i comuni di Chambave, Saint-Denis e Verrayes, bloccando di fatto circa 2800 persone nelle loro case, con gravi ripercussioni sia sul piano lavorativo che sociale, in data 19 ottobre 2020, si è costituito un comitato con direttivo composto da 5 cittadini residenti nei Comuni interessati dal blocco”.
Alla base la decisione, via decreto “ritenuta dal Comitato incostituzionale e gravemente lesiva dei diritti dei cittadini dei tre Comuni” e che ha portato alla volontà di “avvalersi degli avvocati del ComiCost, incaricandoli di procedere con un ricorso al Tar”.
Il Comitato, nel frattempo, ha aperto una pagina Facebook e avviato una raccolta fondi sul portale “Produzionidalbasso”.
Nel testo della raccolta – lanciata per sostenere le spese legate del ricorso – si legge: “ComiCost farà ricorso al Tar: una vittoria che potrebbe diventare un precedente utile a tutti i Comuni italiani. Per le gravissime violazioni della libertà costituzionali che si stanno verificando in Valle d’Aosta. Tre comuni della Valle d’Aosta: Chambave, Saint-Denis e Verrayes sono stati chiusi e intere famiglie sono state divise. I papà non possono rientrare a casa, altrimenti non potrebbero lavorare. Lo Stato che dovrebbe garantire le cure ai cittadini, sta invece impedendo alle persone di sottoporsi alle terapie che necessitano, rifiutando i pazienti no-Covid. Questa è follia. Questo non è garantire la salute dei cittadini”.
0 risposte
Sono passato casualmente da questo sito per documentarmi sulla situazione della valle. Leggo e resto molto perplesso a proposito di due termini utilizzati: “stupidaggine” e del successivo “contento”.
Tutti oggi sanno che il virus non si crea, non si distrugge ma si trasmette e trasforma, quindi gli assembramenti …
Chiunque deve analizzare in modo completo e rispettoso. Si è vero, si deve far fronte ai diversi aspetti, ma non ultimo anche ai 17 000 morti che abbiamo pagato qui da noi in un fazzoletto di terra ed in pochi mesi: se non sbaglio il numero corrisponde a più della meta degli abitanti di Aosta. Come se fosse metà città al cimitero, frutto della mancata appropriata gestione sanitaria locale basata proprio sulla iniziale non malattia ed anche riconducibile ad un assembramento dovuto ad un evento calcistico. Loro, i diciassettemila, non hanno più i problemi citati dal lettore, sono stati obbligati dalla irresponsabilità di alcuni a lasciarli ad altri. Questo non ci insegna nulla ? chiediamolo a chi l’ha vissuto, cioè agli altri!
Sono indubbiamente scelte difficili e penose, noi commentiamo senza doverci fare carico delle responsabilità connesse alle varie decisioni che in questi tempi si devono prendere; le scelte corrette passeranno quasi inosservate, mentre su quelle che col senno del poi risulteranno errate si costruiranno castelli da parte dei media e dei politici facendoci dimenticare in quali situazioni sono state prese.
Non intendo ripassare da qui, quindi risposte sono inutili.
Bisogna liberare la Valle d’Aosta da questi personaggi che non capiscono e che con il loro comportamento non hanno rispetto per gli altri e non pensano che se sono arrivati a fare la zona rossa è perché lì sono partiti tanti contagiati a seguito di una festa di coscritti fatta da quelle parti. Volevo ricordare che a marzo sono partiti i contagi grazie a chi ha invitato tutti a sciare perché qui c’è aria buona
“Bisogna liberare la Valle d’Aosta da questi personaggi” mi sembra un po’ troppo forte come commento; dovremmo ammassarli in piedi su dei vagoni treno e portarli da qualche parte?
Ognuno è libero di esprimere ciò che pensa.
Non capisco poi questa stupidaggine nel credere che (dato che da quest’estate tutti gli assembramenti, tutte le riunioni, tutti gli incontri che ci sono stati non hanno causato problemi) d’un tratto una festa di coscritti possa essere la causa della necessità di chiudere tre interi paesi.
Non stiamo ad analizzare tanti dati che ci vengono dati, proviamo a usare un po’ la logica.
Nella pratica sostanza, penso che chiunque sia contento o d’accordo con questa scelta di isolare tutte queste famiglie, dovrebbe pensare se lo sarebbe ancora se ciò riguardasse la loro di famiglia, e di conseguenza la possibilità di perdere il posto di lavoro, di veder fallire la propria azienda, o di dover star separati dai propri figli e dai propri coniugi per evitare un fallimento economico.
E’ sempre molto facile applaudire alle scelte che non hanno ripercussioni su di noi ma solamente sugli altri.
E comunque di AMMALATI in questi paesi, neanche uno.
Lo Stato da quello che deve fare: tutelare la salute dei cittadini tutti senza cedere alla egoismi dei singoli.
Perché di questo si parla, di egoismo.
Stiamo tutti d’accordo che la zona rossa sia un grosso danno per chi vi è dentro, come lo è stato per le precedenti zone rosse, ma porta l’inestimabile guadagno di isolare e contenere la pandemia.
Chi se ne lamenta lo fa con egoismo perché in pratica sta dicendo: “per eliminare i miei fanno sono disposto a fare espandere ulteriormente il contagio ai danni di chi è fuori dalla zona rossa”. Comprensibile ma comunque egoistico.
Inoltre è anche un comportamento miope perché l’espansione incontrollata detto contagio porterebbe ad un lockdown generalizzato in tutto il paese che porterebbe danni maggiori a tutti. In pratica vorrebbero barattare un grande danno a loro per un danno maggiore a tutti, loro compresi. Decisamente poco lungimirante ed inefficiente.
P.S. I positivi asintomatici sono comunque ammalati, buon per loro che non rischiano niente ma sono CONTAGIOSI.
Le come rosse sono fatte per prevenire i contagi, quindi colpiscono i contagiosi.
Tra l’altro gli asintomatici sono anche più pericolosi dal punto di vista del contagio perché non sapendo di essere malati potrebbero non avere comportamenti sicuri.
Buongiorno signor Diego.
quando parla dello stato che tutela la salute dei cittadini lo fa pensando al monopolio su tabacco e alcolici? O ai tagli alla salute degli ultimi 10 anni?
” Fino ad oggi non è mai successo che per tutti i morti in auto, ci abbiano impedito di guidare.
Fino ad oggi non è mai successo che per tutti i malati di tumore, ci avessero impedito di fumare.
Fino ad oggi non è mai successo che per tutti i malati di cuore e morti di infarto, ci avessero impedito di mangiare schifezze e obbligato a mangiare bene.
Non c’è bisogno di andare a cercare tanti numeri e analizzare tanti dati, basta la logica per capire che le scelte dello stato non sono certo in difesa della nostra salute”.
Gli asintomatici non sono malati. Gli asintomatici non sono contagiosi.
Lui è il Dott. Giorgio Palù, colui che HA FONDATO la Società Italia di VIROLOGIA, Presidente per 7 ANNI della Società EUROPEA di Virologia che ha al suo interno 3 PREMI NOBEL per la medicina.
Nessuna TV nazionale lo vuole far parlare ed é stato costrettoo a rivolgersi ad una piccola TV regionale.
https://youtu.be/pmymoaIi5i8