Coronavirus: scatta il coprifuoco in Valle dalle 21 alle 5 del mattino

La nuova ordinanza, firmata in queste ore dal Presidente Lavevaz, sarà in vigore da domani - sabato 31 ottobre - a partire dalle 21. La Sanità cerca correttivi sul tracciamento, e aumenta le Usca. In vista l'accordo con i medici di famiglia per i tamponi rapidi.
Via De Tillier - Foto di Massimiliano Riccio
Società

Verrà firmata in queste ore dal Presidente della Regione Erik Lavevaz, e sarà attiva da domani – sabato 31 ottobre – a partire dalle 21, la nuova ordinanza che, come anticipato, istituirà in Valle uncoprifuocodalle ore 21 alle 5 del mattino.

I Dpcm – ha spiegato Lavevaz in conferenza stampa – prevedono una serie di obblighi ma anche di raccomandazioni, come quella di spostarsi solo per esigenze lavorative e di salute. Ora cerchiamo di rendere quelle raccomandazioni degli obblighi, senza toccare troppo il mondo economico. Con le attività di ristorazione e i bar chiusi alle 18 riteniamo che istituire un cosiddetto ‘coprifuoco’ non sia un divieto che leda ulteriormente le libertà. Bisogna evitare che l’ospedale vada in crisi, perché negli ultimi 10 giorni i numeri sono aumentati velocemente”.

L’ordinanza, oltre al divieto degli spostamenti dalle 21 alle 5, consentito però il rientro presso il proprio domicilio, la propria dimora o la propria residenza e prevede l’esenzione per le Elezioni comunali di Courmayeur in programma l’8 novembre. Il provvedimento infatti non si applica agli elettori, per tutta la durata di apertura dei seggi, e al personale impegnato nella consultazione.

“In estate – ha aggiunto Lavevaz – abbiamo tutti un po’ abbassato la guardia, ora non abbiamo più in mente le dovute attenzioni della prima fase dell’emergenza”, motivo per cui il provvedimento ribadisce, per gli esercizi commerciali, alcune cautele:

  • assicurare la distanza interpersonale di almeno un metro;
  • che gli ingressi avvengano in modo dilazionato;
  • il divieto di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni;
  • che le attività si svolgano nel rigoroso rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio vigenti per il  settore di riferimento;
  • l’utilizzo delle mascherine.
  • l’accesso limitato a una persona per volta per i locali di superficie inferiore a quaranta metri quadrati;
  • l’esposizione di cartelli che indichino il numero massimo di persone cui è consentito l’accesso per i locali di superficie superiore a quaranta metri quadrati;
  • l’accesso è consentito ad un solo componente per nucleo familiare. La presenza di accompagnatori è consentita esclusivamente in relazione alle condizioni di età o psicofisiche dei soggetti.

A questo proposito, per gli spostamenti, la Regione ha preparato un nuovo modulo di autocertificazione.

Al momento, però, sembra allontanarsi l’ipotesi di un nuovo lockdown, magari anche “soft”: “I dati nel complesso dice che entriamo nella fase 4 – prosegue il Presidente -, che vorrebbe dire ‘lockdown’. L’ordinanza va nella direzione del contenimento del diffondersi del contagio, ma riteniamo che gli alti numeri vadano letti però in maniera analitica ed in modo complessivo. Se estrapoliamo i dati delle strutture per anziani quasi tutti comuni rientrano nei livelli di guardia di fase 3”.

La conferenza stampa di Giunta di presentazione della nuova ordinanza
La conferenza stampa di Giunta di presentazione della nuova ordinanza

Le strutture d’appoggio all’ospedale

Visto che il “Parini” è vicino alla saturazione, Lavevaz spiega: “Abbiamo lavorato ad una soluzione intermedia, per una struttura che fungerebbe sia da RSA sia da micro ‘tampone’, individuata nella struttura di Variney. Sono in atto le trattative tra l’azienda, gli Ente locali e la Regione per una gestione mista, in appoggio agli utenti positivi ma anche per l’ospedale, dove ricoverare pazienti che non necessitano di un alto livello di assistenza clinica”.

Per il momento salta la possibilità di utilizzare, invece, la struttura di Morgex. Diverso invece il discorso per Perloz, come spiega l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse: “Perloz ha parecchi positivi, quindi di fatto è diventata una struttura positiva. A Morgex il problema è che non abbiamo ancora gli arredi, ovvero i letti, che arriveranno a fine novembre. Quindi non è disponibile nell’immediato”.

Ripensare il “contact tracing”, ma non solo

Saltato il “tappo” dei tracciamenti, la necessità è quella ora di tentare di correggere la rotta.

L’Assessore Barmasse spiega: “Stiamo facendo un grosso lavoro sui tamponi per capire dove siano criticità. Ce ne sono state molte nel ‘contact tracing’ e ci siamo impegnati reperendo un certo numero di risorse per questa attività essenziale. Nel giro di un qualche giorno dovremmo ridurre le criticità del settore. Lunedì, tramite una delibera, amplieremo le Usca sul territorio e potenzieremo i medici che potranno seguire i pazienti positivi. Abbiamo deciso anche la creazione di numero unico da chiamare per informare le persone su come gestire i problemi, per chi è un positivo e non è stato ancora richiamato, e fornire soluzioni. Lunedì attiveremo anche il ‘drive in’ che permettere a chi è in quarantena di fare un tampone rapido e, eventualmente, tornare subito alla vita lavorativa”.

A questo si aggiunge l’apertura verso i tamponi rapidi da fornire ai medici di famiglia, che la categoria stessa auspicava. “La Conferenza Stato-Regioni ha approvato la convenzione – ha aggiunto Barmasse -, ora avremo il compito di convocare i Sindacati dei medici di Medicina generale e dei pediatri di libera scelta per avviare il contratto. Cosa che avremmo fatto prima se non fosse intervenuto nel mezzo il rinnovo del Contratto nazionale”.

I positivi nelle scuole valdostane  sono 229

“In Valle – ha spiegato invece l’Assessore all’Istruzione Luciano Caveri – abbiamo al momento 64 docenti,160 studenti e 5 lavoratori del personale scolastico positivi. 229 persone che però innescano l’isolamento per altre 880. È importante la celerità nel liberare queste persone che per ora possono fare didattica a distanza. Dopo il dialogo con i dirigenti si è ottenuta la possibilità di passare da una situazione di gestione INPS della mutua alla gestione Inail dell’infortunio”.

La situazione dei positivi non è localizzata, anzi: “C’è una logica a macchia di leopardo aggiunge Caveri -. Non tutti gli istituti hanno lo stesso numero di contagi, ed in alcuni applicare il 75% di Dad non è un problema, anzi. In alcuni casi anche il 100% visto l’alto numero di contagi. Abbiamo deciso però di prevedere nell’ordinanza un meccanismo per consentire di tarare, a regime, un quantitativo di Dad in maniera intelligente. Nel testo dell’ordinanza c’è poi un’attenzione particolare per i disabili, perché alcune disabilità non possono prevedere un sistema cdi apprendimento tramite didattica a distanza, e serve un approccio diverso”.

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