L’andamento della seconda ondata della pandemia e le conseguenti restrizioni imposte a livello nazionale e internazionale pesano come un macigno sulla prossima stagione turistica invernale. Fra gli operatori del settore regna soprattutto l’incertezza, come dimostra l’indagine dell’Associazione albergatori della Valle d’Aosta.
“Rispetto alle precedenti iniziative, mi ha particolarmente colpito l’elevato numero di partecipanti al nostro sondaggio, ma anche la percentuale significativa di colleghi che non ha saputo dare una risposta puntuale a molte domande; ciò sta a significare che l’atteggiamento prevalente tra i nostri imprenditori al momento è quello dell’incertezza. – sottolinea il Presidente Adava Filippo Gerard – Un altro dato particolarmente significativo sono i risultati sulla propensione all’assunzione di personale per la prossima stagione con quasi la metà degli intervistati che ha dichiarato di voler assumere meno collaboratori. Tale tendenza conferma che quello delle assunzioni senza certezza di poter lavorare è uno dei maggiori timori per gli imprenditori del nostro settore, ma anche che gli incentivi messi in campo quest’estate e volti a sostenere le assunzioni hanno sicuramente rappresentato uno strumento utile a compensare tali timori”.
Delle oltre 800 strutture ricettive associate sono state coinvolte 330 attività. Di queste il 40% ha detto nell’intervista di aver cambiato i propri programmi per la riapertura, un 20% ha deciso di posticipare l’apertura dal Ponte dell’Immacolata a Natale, quasi il 60% non ha risposto. Dato che testimonia l’incertezza che stanno vivendo gli imprenditori.
“Un altro dato rilevante è l’andamento delle prenotazioni per la stagione invernale registrato già prima del nuovo lockdown locale e dell’introduzione delle restrizioni sugli spostamenti” sottolinea Adava. Quasi il 70% ha dichiarato un andamento negativo o molto negativo, il 17,68% in linea con lo scorso anno e solo il 6,71% ha registrato un andamento positivo.
Confermato anche il target di provenienza delle prenotazioni ricevute finora per l’inverno che sono in prevalenza di ospiti italiani con il 77,74% (solo l’1,22% degli intervistati non prevede un calo degli ospiti stranieri).
Brutte notizie anche sul fronte dell’occupazione: con quasi la metà degli imprenditori intervistati che ha dichiarato di voler assumere meno personale: il 21,34% ne assumerà solo la metà rispetto allo scorso anno, la riduzione si attesterà tra il 50% e il 30% per il 9,76% degli intervistati, mentre per il 17,68% la diminuzione sarà compresa tra il 30% e il 10%.
L’intervista verteva poi sulle misure regionali di sostegno all’economia. La maggior parte degli imprenditori chiede un bonus imprese (231), incentivi alle assunzioni (95), contributo 50% con allargamento a categorie più generiche (93), contributi acquisto prodotti locali (43), altre tipologie di iniziative (41). Tra queste ultime si evidenziano: la sospensione o riduzione di tutte le bollette per le varie utenze; l’esenzione dalle imposte (Imu, tari, etc…) sino a tutto il 2021; la detassazione e abbassamento del costo del lavoro; un contributo sull’affitto per contratti affitto d’azienda anche con soci presenti nella società di gestione; un contributo straordinario per giovani imprenditori con meno di 30 anni; un ulteriore rinvio dei mutui Finaosta (e non solo) e la possibilità di rinegoziare e spalmare il debito residuo su ulteriori 25 anni e ulteriori iniziative più snelle per garantire liquidità immediata.
Infine una sessantina di associati si sono detti disponibili a mettere a disposizione dell’Amministrazione regionale o della Protezione Civile (a condizioni da definire) la propria struttura ricettiva per l’emergenza sanitaria.
Se per le festività natalizie non sarà possibile aprire, l’Adava chiede alla Regione di mettere da subito in campo un piano straordinario. Le proposte anticrisi dell’Associazione sono: l’istituzione di un ristoro regionale forfettario per tutte le strutture ricettive e ristorative che non hanno potuto lavorare a seguito dell’istituzione della cosiddetta zona rossa ad indennizzo soprattutto delle scorte di magazzino; la creazione di un fondo speciale di sostegno alle giovani aziende non legato al fatturato pregresso, ma al numero degli addetti occupati negli ultimi mesi (questo è un aspetto importante in quanto va a premiare i soggetti più deboli che sono entrati sul mercato nel momento peggiore). Viene chiesto inoltre a Piazza Deffeyes di proporre nuovamente un contributo di sostegno all’occupazione anche per le assunzioni a termine così come fatto durante l’estate; di rilanciare la misura di sostegno ai prodotti agroalimentari regionale di qualità, sostegno sia alle aziende da noi rappresentate sia al tessuto economico produttivo agroalimentare del territorio ma anche un ulteriore rinvio dei mutui Finaosta, oltreché la rinegoziare su un periodo più lungo dei debiti residui.