“In tre mesi di attività della Giunta e con varie centinaia di provvedimenti approvati all’unanimità c’è stato un solo caso in cui la sottoscritta e l’altro assessore di Pcp non hanno votato con gli autonomisti”. L’Assessora Chiara Minelli prende carta e penna e risponde alle polemiche che in questi giorni la coinvolgono.
Con una lettera aperta l’esponente di Progetto Civico Progressista spiega di voler fare chiarezza. “Anzitutto, rincresce che emerga una descrizione dell’operato della Giunta regionale come terreno di perenne scontro. La realtà è ben diversa. ”
Minelli ricorda, quindi, come l’unico voto che PcP ha espresso in maniera diversa rispetto agi autonomisti “riguardava la nomina dell’avvocato in difesa della legge cosiddetta “antidpcm”, che come Pcp non abbiamo condiviso per i suoi vizi di costituzionalità, e che infatti è stata impugnata dal Governo e sospesa dalla sentenza della Corte Costituzionale”.
In Consiglio “in tre mesi ci sono state solo due votazioni in cui il gruppo Pcp si è espresso diversamente dagli autonomisti. Quindi direi divergenze molto limitate e fisiologiche. Allora dove sta il problema e perché sono stata posta al centro di varie polemiche?”.
Secondo Minelli il problema risiederebbe in “alcuni contenuti che porto avanti in quanto Assessora all’Ambiente e ai Trasporti su cui alcuni esponenti autonomisti hanno evidentemente idee diverse. Diversità di idee legittima, solo che le mie azioni sono del tutto coerenti con le leggi ed i programmi approvati dal Consiglio regionale. Non soltanto, lo sono anche con il Programma concordato e presentato in aula quando è nata la maggioranza regionale”.
L’Assessora ritiene, quindi, “pretestuoso” affermare “che il programma sottoscritto ad ottobre non sia più valido perché c’è da affrontare la seconda ondata di pandemia”. L’emergenza sanitaria ed economica deve per Minelli avere “un surplus di attenzione” ma questo non significa” mettere in stand by il programma concordato e non occuparsi della ripartenza, che auspichiamo la più vicina possibile”.
Ad esempio, scrive Minelli, l’elettrificazione della ferrovia o la riattivazione del servizio per l’Alta Valle “si può fare contestualmente alla lotta contro gli effetti dell’epidemia”. Allo stesso modo “occuparsi delle discariche e chiedere di intervenire con ulteriori norme regionali è un’azione per tutelare la salute pubblica; dissentire sul rischioso impiego di varie centinaia di migliaia di euro per progettare nuovi impianti che sfigurerebbero per sempre un’area protetta, non impedisce la lotta al virus, né implica trascurare chi ha perso il lavoro a causa della pandemia”.
Il Programma, quindi, secondo Minelli non si tocca.
“E’ giusto ora intervenire per affrontare le conseguenze pesantissime dell’emergenza pandemica, ed il mio impegno è già stato attivo lo scorso anno a sostegno della legge 8/2020 sugli indennizzi regionali. – prosegue l’Assessora – Ma questo nulla ha a che vedere con le politiche di settore concordate che riguardano i prossimi anni e in alcuni casi i prossimi decenni”.
L’auspicio è quindi di evitare “strumentalizzazioni che hanno pesantemente caratterizzato le vicende degli ultimi giorni” con l’obiettivo di perseguire “gli obiettivi programmatici concordati”.