“Non andremo in nessun modo a spostare in avanti la riapertura del Palaindoor, al massimo faremo guadagnare un po’ di tempo”. Respingendo la risoluzione di Pour l’Autonomie e della Lega VdA (20 astensioni e 14 a favore), definita “strumentale”, il Presidente della Regione ribadisce come la struttura di regione Tzamberlet verrà utilizzata per un massimo di 5/6 mesi come centro vaccinale.
“Ci siamo presi anche rispetto al comune e in collaborazione con la protezione civile l’impegno ad eseguire una parte dei lavori minimali, per la parte dei luoghi che verranno utilizzati per i vaccini, nella logica del Cpi (nda certificato prevenzione antincendi)”.
La risoluzione chiedeva di individuare una struttura alternativa al Palaindoor per il centro vaccinale anti covid per la Plaine.
“Abbiamo fatto una valutazione non a cuor leggero – sottolinea Lavevaz – perché conoscevamo le problematiche a cui queste società andavano incontro. Quando si amministra si deve mettere sul tavolo i benefici e i costi, i pro e i contro di scelta e mettendo sul piatto tutte queste questi aspetti quella è rimasta la soluzione migliore”
Nell’esporre l’iniziativa Mauro Baccega di Pour l’Autonomie ha sottolineato come “il mondo dello sport della Valle d’Aosta è stato messo fortemente in crisi da una scelta che noi non condividiamo, una scelta che non è stata valutata fino in fondo”. Secondo Baccega si poteva individuare una struttura alternativa come il cinema Theatre de la Ville, il Giacosa, ma anche l’hangar dell’aeroporto, l’ospedale da campo, il Regina Maria Adelaide o ancora la struttura utilizzata alla Pépinières da Maison Loisirs. “Con che faccia di tolla venite in pizza a manifestare a sostegno dello sport quando siete voi che avete causato il problema? aggiunge il capogruppo di Lega VdA Andrea Manfrin. “Con che faccia dite a queste persone che serviranno 5 o 6 mesi e poi è tutto a posto?”.