Nuova sanzione per uno dei promotori della protesta della filiera della somministrazione, Manuel Pagan, titolare della steak house “La Locanda” di Donnas. Nella serata di sabato 13 febbraio, attorno alle 21, i Carabinieri sono intervenuti nel locale, a seguito di una telefonata (partita, pare, da uno degli stessi presenti) che segnalava la presenza di persone all’interno, nonostante l’orario fosse oltre quello consentito dai provvedimenti per il contenimento del Covid-19 (il limite è stabilito alle 18).
I militari hanno trovato meno di una decina commensali, che avevano da poco concluso di cenare ed apparivano in paziente attesa della pattuglia. Tra le persone ai tavoli, anche Katia Bertero e Francesca Pistono, le due titolari dei bar posti sotto sequestro preventivo dalla Procura a Pont-Saint-Martin per l’inosservanza della chiusura comminata dal Presidente della Regione, dopo le ripetute violazioni alle restrizioni contro il virus. Pagan aveva segnalato – in un post Facebook a poche ore dai sigilli – che le avrebbe avute come ospiti a cena nel suo ristorante.
I Carabinieri hanno sanzionato ogni presente per 400 euro. Per il locale (multato la prima volta in gennaio, poi non più trovato aperto durante i controlli, nemmeno nella serata della protesta regionale #ioapro, lo scorso 10 febbraio) scatterà anche la pena accessoria della chiusura di 5 giorni. Il ristoratore, filmato da uno degli avventori, ha manifestato contrarietà, preannunciando l’intenzione di continuare ad aprire malgrado la sospensione, in dissenso anche con l’attitudine delle autorità regionali. Alcuni presenti hanno poi manifestato solidarietà al sindaco di Pont-Saint-Martin Marco Sucquet, nell’occhio del ciclone per la “festicciola” di Carnevale in Municipio nonostante i divieti, sostenendo che non si sia trattato di nulla di male.
Riguardo quest’episodio, venuto alla luce attraverso una serie di “stories” pubblicate su un social network, proseguono gli accertamenti dei Carabinieri della stazione di Donnas/Pont-Saint-Martin per l’identificazione dei presenti. Sucquet, intervistato dalla nostra testata, non ha smentito né l’accaduto, né il fatto che la presenza all’interno della casa comunale si fosse protratta ben oltre le 22, orario del “coprifuoco” previsto dai provvedimenti sul Covid-19.