Abusi edilizi, sequestro a Quart: i depositi agricoli avevano stufa e cucina

Nel registro degli indagati sono finite nove persone. I Forestali hanno messo i sigilli a tre casupole e a due depositi nei pressi del Monastero, che presentavano elementi residenziali o utilizzi non compatibili con le norme urbanistiche.
Uno dei fabbricati sequestrati.
Cronaca

Una serie di terreni non particolarmente in vista, nei pressi del Monastero di Quart. Per chi talvolta passeggia da quelle parti, il luogo perfetto per trovare relax e sole. Per il piano regolatore del Comune, un’area agricola, dov’è consentita solo la realizzazione di modesti fabbricati a servizio delle coltivazioni e delle attività legate alla natura. Non esattamente ciò che la Procura di Aosta ritiene siano tre casupole e due depositi finiti ieri, martedì 16 febbraio, sotto sequestro probatorio, con l’iscrizione di nove persone nel registro degli indagati per abuso edilizio.

Le costruzioni sorgono su lotti di terreno diversi, ma parte dei proprietari risultano parenti, configurando una sorta di piccolo villaggio. Gli accertamenti sono stati curati dal Corpo forestale della Valle d’Aosta, che per meglio ricavare la situazione della zona (e delle varie realizzazioni), in considerazione dell’orografia che non la rende accessibile con semplicità, si è servito anche del drone in dotazione. Le contestazioni nello specifico, mosse a vario titolo, sono di aver eseguito lavori non autorizzati e cambi di destinazione d’uso dei terreni su cui sorgono le costruzioni.

All’interno delle tre casupole, allacciate ad acqua e corrente, sono stati trovati arredi di tipo residenziale (stufe, una cucina ed altro), non compatibili con l’utilizzo prescritto dal piano regolatore per quella zona. I due depositi, che avrebbero dovuto servire per il riparo di attrezzi e fungere da supporto per le attività agricole, risultano essere stati, in realtà, adibiti rispettivamente a locale di macellazione e al ricovero di animali. Inoltre, tra i presunti abusi rilevati dai forestali, anche l’effettuazione non autorizzata di uno sbancamento per realizzare una strada di accesso ad una delle proprietà.

Le nove persone iscritte nel fascicolo, di cui è titolare il pm Francesco Pizzato, sono i proprietari dei terreni interessati (chiamati in causa nella qualità di committenti e, talvolta, anche di esecutori delle presunte opere abusive), nonché i direttori dei lavori e i realizzatori delle costruzioni illegittime cui gli inquirenti (a indagare sono stati i forestali della stazione di Nus e della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura) sono riusciti a risalire nelle investigazioni.

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