Approvato in Giunta il Bilancio previsionale di Aosta. L’impatto del Covid, però, si vedrà nei prossimi anni

Lo schema di Bilancio, che dovrà ora passare nelle Commissioni congiunte per poi essere approvato in Consiglio, pareggia a 81 milioni. Nuti: "Il Bilancio è in equilibrio e non è sofferenza. Purtroppo, per gli Enti pubblici, l’impatto del Covid si vedrà sui conti del 2022 e del 2023".
Piazza Chanoux, Aosta
Politica

Un bilancio in equilibrio. Un dato non scontato, dopo un anno intero di pandemia. È stato infatti approvato – lo scorso 26 febbraio in Giunta – lo schema di bilancio di previsione del Comune di Aosta 2021/23.

Primo passaggio del documento finanziario – che prevede anche la predisposizione del Dup, il Documento unico di programmazione che lo accompagna, il passaggio nelle Commissioni congiunte e l’approvazione in Consiglio comunale –, che pareggia a 81 milioni 056mila 678,34 euro per il 2021, in rialzo rispetto ai 78 dello scorso previsionale. Le spese in parte corrente ammontano a 62 milioni 347mila 255 euro, mentre 7 milioni 284mila 421,84 euro saranno destinati agli investimenti.

Il previsionale, in quanto tale, cerca di lanciare uno sguardo sul triennio – le cifre nello schema parlano anche di 79 milioni 873.230 euro per il 2022 e 76 milioni 092mila 492 euro per il 2023 –, sui quali però pende la “spada di Damocledell’emergenza sanitaria.

Il Sindaco di Aosta, Gianni Nuti, infatti spiega: “Il Bilancio è in equilibrio e non è sofferenza, come era lecito temere. Al momento sono pochi i margini di investimento, ma su questo aspetto interverremo in una seconda fase, dopo l’approvazione del Rendiconto e la messa a disposizione degli avanzi di amministrazione. In Giunta abbiamo costruito un Bilancio pienamente condiviso, senza conflittualità ed antagonismi, consapevoli che rispetto ai desiderata c’era bisogno di ridimensionare un po’ tutto per tenere coperte le voci essenziali, e orientandolo il più possibile verso interventi a favore della popolazione che più ha sofferto in questo periodo. Inoltre, abbiamo cercato di assicurare alla cultura un margine di disponibilità che possa far ripartire uno dei settori particolarmente sofferenti”.

I problemi, si diceva, potrebbero arrivare più avanti: “Purtroppo – conclude il Primo cittadino –, sui Bilanci degli Enti pubblici l’impatto del Covid si vedrà sui conti del 2022 e del 2023. Senza accordi con lo Stato ed il Governo nazionale non sarà semplice chiudere i prossimi Bilanci”.

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