Volontari per le vaccinazioni, l’appello di Barmasse ai medici: “C’è bisogno della vostra collaborazione”

"Le prossime settimane saranno decisive" scrive ai lavoratori dell'Azienda Usl l'Assessore ricordando come negli ultimi giorni la nostra regione ha registrato un notevole incremento delle forniture vaccinali. Anche Barmasse ha dato la disponibilità come volontario per le vaccinazioni.
Roberto Barmasse
Politica

Un ultimo importante sforzo nella lotta contro il virus. A chiederlo in una lettera ai suoi colleghi medici è l’Assessore regionale alla Sanità Roberto Alessandro Barmasse.

“Le prossime settimane saranno decisive” scrive ai lavoratori dell’Azienda Usl l’Assessore ricordando come negli ultimi giorni la nostra regione ha registrato un notevole incremento delle forniture vaccinali.
“E’ nostra responsabilità mettere in campo un’azione massiva di somministrazione di vaccini, per riuscire a raggiungere con il vaccino il maggior numero di cittadini valdostani, anche a costo di ridurre l’attività ordinaria”.

Da qui l’invito a farsi avanti come operatori da destinare all’attività vaccinale.”Oggi, più che mai, la  comunità valdostana ha bisogno della vostra dedizione e della vostra collaborazione” scrive Barmasse spiegando come lui stesso si sia proposto come volontario.  “La vaccinazione è l’unico strumento che abbiamo per sconfiggere il virus, proteggendo noi stessi ed i nostro cari. La vaccinazione è l’unico strumento che abbiamo per risollevare l’economia della nostra comunità. La vaccinazione è l’unico strumento che abbiamo per riappropriarci della nostra libertà”.

Nella missiva l’Assessore ricorda l’immane lavoro di tutti gli operatori sanitari in questo ultimo anno.
“Nessuno di noi, credo, indossando il camice bianco o la divisa per la prima volta, avrebbe mai immaginato di dover nel corso della propria carriera fare i conti con un’ esperienza lavorativa ed umana di questa portata. Eppure, nessuno si è tirato indietro in questi mesi difficili, nessuno si è mai risparmiato, nemmeno quando questo significava rimettersi in gioco rispetto alla propria formazione specialistica”. Chirurghi, ortopedici o pediatri spostati nei reparti Covid o ricollocati nelle microcomunità.

“Nessuno, tra i dipendenti della nostra Azienda Sanitaria (medici, infermieri, biologi, amministrativi, tecnici, OSS, operatori dei trasporti e tutto il personale di supporto) ha avuto paura di abbandonare la propria zona di confort lavorativo, se necessario, perché tutti siete, permettetemi di dire “siamo”, stati guidati unicamente dalla passione per il nostro lavoro e dall’unica vocazione che al giorno d’oggi , muove tutti coloro i quali, a vario titolo, lavorano in sanità, nella nostra sanità, cioè tutelare la salute dei nostri cittadini, a qualunque costo”.

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