E alla fine, utilizzando un vecchio – quanto abusato – modo di dire, “tanto tuonò che piovve”. E piovve eccome.
La posizione presa ieri dall’Assemblea del Progetto civico progressista non è piaciuta affatto al Partito democratico che, non più tardi di ieri, difendeva il voto in Consiglio regionale da parte dei suoi eletti, favorevoli alle Risoluzione per ricorrere alla Consulta dopo le condanne piovute dalla Corte dei Conti sull’affaire Casinò.
In una dura nota il commissario dem Umberto D’Ottavio non lascia spazio a equivoci: “Il Pd della Valle d’Aosta è stato socio fondatore del Progetto Civico Progressista, ma oggi quell’iniziativa è naufragata per la gestione proprietaria di una parte del Progetto. Non chiedo la inutile smentita del comunicato, ma è chiaro a tutti, soprattutto a chi era presente all’Assemblea e alle sue conclusioni, chi ha fatto fallire il Progetto e reso impossibile la convivenza politica”.
Il dito è puntato nei confronti delle altre parti confluite nel (fu?) Pcp, come Rete Civica e Area Democratica: “Essere titolari di un indirizzo mail non personale, ma espressione di una rappresentanza politica dovrebbe indurre a maggiore responsabilità nella comunicazione. Quanto accaduto questa mattina con il comunicato a firma Progetto Civico Progressista non è espressione di nessuna decisione assunta, ma solo sintesi di chi ha voluto e potuto utilizzare quell’indirizzo mail”.
E se l’Assemblea Pcp chiede agli eletti di non prendere parte alle riunioni di maggioranza, nell’attesa di una verifica politica, D’Ottavio va nella direzione opposta: “Il Pd non solo parteciperà alle riunioni di maggioranza regionale, ma si farà carico di portare avanti le iniziative e i programmi che caratterizzano il Centro Sinistra in Italia e in Valle d’Aosta”.
La domanda che resta è: se Pcp non esiste più servirà ancora una verifica di maggioranza? O, forse, servirà verificare che ci sia ancora una maggioranza? I numeri in Consiglio direbbero di sì. L’Assemblea in programma la prossima settimana potrebbe spiegare qualcosa in più.