Furti di fiori, atti di vandalismo sfociati anche nell’imbrattamento di tombe con l’acido. Succede al Cimitero monumentale di Aosta, e la questione arriva in Consiglio comunale con una mozione di Rinascimento VdA che chiede – per voce della consigliera Eleonora Baccini – di dotare l’area di “un sistema di videosorveglianza a zone e a mettere in atto tutti gli strumenti di controllo per prevenire tali gesti indecorosi e indegni di un paese civile”.
Di suo, l’Amministrazione dice di no. Almeno per il momento: “Il nostro cimitero ha una superficie molto diffusa – replica la Vicesindaca Josette Borre –, pur immaginando di integrare la videosorveglianza sarebbe molto difficile garantire una equa copertura per tutti. Al momento le telecamere sono quattro e coprono solo alcuni punti di interesse comune dell’area. Non sono previste implementazioni al momento. Come sapete Aps ha una nuova governance, e non è detto che in un’analisi più completa, anche sulle denunce, non si possa ripensare”.
“Aperturina” che non piace a Rinascimento che ribatte il tasto della videosorveglianza, che però non convince tutti i Consiglieri – compresi i due di Forza Italia, che si astengono –. Alla base la “delicatezza” della zona, l’intimità che il cimitero deve garantire e, non ultime, questioni di privacy.
La soluzione, o almeno uno spunto per limitare i problemi, arriva invece dai banchi della Lega: “È una questione molto delicata di sensibilità personale – spiega infatti il consigliere Bruno Giordano –, ma in alternativa ad un uso indiscriminato della videosorveglianza non potremmo utilizzare parte di quei detentori del Reddito di cittadinanza che da ottobre dovrebbero essere avviati ai Lavori socialmente utili, e che non necessiterebbero neanche di tanta formazione? A volte la sola presenza di una persona riconoscibile a presidio di un’area ad alta sensibilità può far sì che un malintenzionato venga indotto a non agire”.
Posizione che sblocca l’impasse tra due posizioni fino ad ora contrapposte e che si collega, oltretutto, a quanto emerso nell’ultima Assemblea del Celva. Lo dimostra anche il Sindaco Gianni Nuti: “Nel programma di impiego delle persone percettrici di Reddito di cittadinanza e delle persone chiamate a svolgere Lavori di pubblica utilità abbiamo inserito anche forme leggere di presidio di zone sensibili. Potremmo includere anche l’area cimitero. Possiamo provare ad adottare questo strumento per vedere se può essere un deterrente, ma con la coscienza che non riusciremo purtroppo ad arrestare del tutto il fenomeno”.