La congiuntura economica non fa ancora sorridere il settore terziario, ma rasserena molti animi. La “buriana”, il peggio, sembra passato. Il problema si sposta però altrove: sulla difficoltà nel trovare personale per la propria attività.
Tra aprile e settembre 2021 infatti, stando all’indagine congiunturale sul settore Terziario commissionata da Confcommercio Valle d’Aosta a Format Research – è stata registrata una ripresa della fiducia delle imprese del terziario in regione, con la fiducia degli operatori a sfiorare i livelli pre-pandemici.
Tuttavia – si legge -, dopo il rimbalzo tecnico degli ultimi mesi, si prevede un rallentamento della crescita dell’indicatore per fine anno e permangono le difficoltà delle imprese del commercio non alimentare.
Il problema del personale, un problema di competenze
Ma il problema all’orizzonte – in realtà già attuale – è quello del personale. “I dati che escono da questo osservatorio sono abbastanza rassicuranti – spiega il Presidente Confcommercio VdA Graziano Dominidiato -. Il nostro settore ha retto e anche bene. Nonostante questo, la coda più critica della pandemia è ora la reperibilità delle maestranze”.
Se i tempi dei rischi di licenziamenti – segnalati nello scorso osservatorio – sembrano lontani, il problema si sposta: “Negli ultimi 6 mesi – ha spiegato invece Pierluigi Ascani, dell’Istituto di Ricerca Format Research – il 31% imprese ha dato avvio ad azioni di ricerca personale, Di questi, però, il 49% hanno avuto molte difficoltà nel trovarlo. Un dato che lascia riflettere e un problema epocale che ci sta lasciando il Covid”.
Da cosa sono dovute queste difficoltà? “Secondo il 63% delle imprese che hanno avuto difficoltà a cercare – prosegue Ascani – si crea un mismatch tra domanda e offerta di lavoro riguardo le competenze cercate. In alcuni casi la retribuzione è ritenuta insufficiente, in altri c’è la concorrenza con le altre imprese, ma il problema grosso è la mancanza di competenze dei candidati. Solo l’8% delle aziende ha trovato il personale che cercava”.
Alla base, uno “spostamento obbligato” dei lavoratori, figlio anch’esso della pandemia: “Moltissimi dipendenti, per necessità pratiche di sopravvivenza, hanno abbandonato i propri posti di lavoro – prosegue il ricercatore -, dal momento che le imprese erano chiuse e la cassa integrazione in deroga non bastava. Solo i pubblici esercizi, sebbene abbiano molti dipendenti stagionali, hanno perso oltre 234mila addetti in Italia. Camerieri, baristi, cuochi e chef che lavoravano da 20 anni hanno abbandonato il loro posto di lavoro”.
Non solo: “Il mondo del lavoro è profondamente cambiato e l’ha fatto all’improvviso – chiude Ascani -, le professionalità che si cercano sono molto diverse e l’incontro tra domanda e offerta è molto complesso. Questa non è la sfida del futuro ma quella di adesso”.
La situazione del Terziario in Valle
Nella prima metà del 2021, in Valle, si è assistito ad una ripresa sul fronte dei consumi, ma i rincari delle utenze – stando all’indagine – potrebbero causare una nuova frenata. I ricavi delle imprese del terziario in regione si confermano in ripresa, con un dato leggermente superiore a quello medio nazionale, ma la dinamica di crescita dell’indicatore è data in leggero rallentamento in vista della fine dell’anno.
La stagione estiva 2021 ha fatto segnare risultati in risaliti su arrivi e presenze turistiche. Se si isola il mese di agosto, il dato delle presenze torna a sfiorare quello del 2019, anno “record”.
Lo sguardo sull’inverno e la questione Green pass
Ora lo sguardo si rivolge all’inverno in arrivo, quello del “riscatto”. La cancellazione della scorsa stagione sciistica aveva fatto segnare un crollo verticale degli arrivi in Valle e le strutture ricettive si aspettano ora un importante recupero.
Anche per questo, pur di scongiurare quanto accaduto lo scorso anno, il 72% degli operatori si dice d’accordo con l’obbligo di Green Pass anche per i clienti.
Per le altre attività del Terziario, l’indagine segnala che il 51% delle imprese valdostane valuta positivamente l’introduzione del “certificato verde”, visto come “la chiave per la continuità delle attività economica”. A tal proposito, l’81% degli imprenditori dichiara di trovarsi d’accordo con l’introduzione del Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori.
Gli ultimi 3 mesi del 2021
“Possiamo dire che c’è grande voglia di ripartire da parte dei nostri operatori – ha concluso Dominidiato -, sicuramente dettata dalla situazione che si crea giorno per giorno. Questo permetterà a chi svolge l’attività nei nostri settori di avere maggiore serenità. Il Terziario era pronto prima dell’estate, è pronto adesso e lo sarà nel prossimo futuro, ma ritene particolarmente importante continuare a lavorare e a creare lavoro. Speriamo che le difficoltà nella reperibilità di figure professionali vada diminuendo, e che la strada verso le festività permetta di risanare i bilanci delle attività in questi tre mesi finali dell’anno”.