Indignazione, stupore ma anche richieste di dimissioni. Il mondo politico reagisce alle notizie di stampa sulla chiusura delle indagini sulla sanità valdostana, da una parte la richiesta della Procura di archiviazione del fascicolo aperto, mesi fa, su tre filoni investigativi sviluppati dalla Digos della Questura, dall’altra l’indagine per peculato a carico del medico distaccato all’assessorato alla Sanità Hélène Impérial e dell’infermiera incaricata di gestire le somministrazioni Laura Plati.
Ad esprimere “sconcerto” per l’esito delle indagini è il tavolo di coordinamento di Pcp. “Il sistema che si è creato, ” desolante”, fatto di “clientelismo, pressapochismo e favoritismo”, come si legge nella richiesta di archiviazione da parte della Procura, e permeato di interessi personalistici sostenuti sia a livello politico che amministrativo, è assolutamente deprecabile e non può che essere rigettato con forza. – si legge in una nota – Non rassicura per nulla la mancanza di reati certificati da parte della Magistratura: da un punto di vista del metodo e della responsabilità delle Istituzioni, nonché etico e morale, non possono esserci opacità e comportamenti riportati dalle autorità giudiziarie”.
Il Tavolo di Pcp chiede, quindi, “una presa di posizione istituzionale forte e si faccia al più presto chiarezza all’interno dell’Amministrazione”.
La deputata Elisa Tripodi: “Quadro preoccupante”
La deputata valdostana Elisa Tripodi definisce quanto emerso dalle carte “preoccupante, ma non si può di certo dire che sia, in qualche modo, inaspettato”. Tripodi invita, quindi, ad una “riflessione è doverosa: il fatto che non siano stati commessi reati non può essere una scusante sufficiente per sorvolare. Una valutazione in merito, sia alla poca trasparenza e sia, come scrive il pm di Aosta, “sulle inopportune invasioni di campo tra la sfera politica e amministrativa”, è doverosa da parte della Giunta e del Consiglio regionale”.
La Vicepresidente del Movimento 5 Stelle evidenzia, quindi, come “il primo cambiamento culturale che si può fare parte soprattutto da noi: non avvallando con il silenzio i comportamenti di chi, in virtù del ruolo che svolge, elargisce favori e favoritismi, in barba a ciascun principio di salvaguardia di parità di trattamento”.
Il consigliere Stefano Aggravi chiede una Commissione d’inchiesta
Indignazione, stupore ma anche richieste di dimissioni. Il mondo politico reagisce alle notizie di stampa sulla chiusura delle indagini sulla sanità valdostana, da una parte la richiesta della Procura di archiviazione del fascicolo aperto, mesi fa, su tre filoni investigativi sviluppati dalla Digos della Questura, dall’altra l’indagine per peculato a carico del medico distaccato all’assessorato alla Sanità Hélène Impérial e dell’infermiera incaricata di gestire le somministrazioni Laura Plati.
Il consigliere della Lega VdA Stefano Aggravi chiede dalla pagine del suo blog l’istituzione di una Commissione d’inchiesta per “dar corso ad una attività di analisi che metta nero su bianco problematiche e criticità con l’obiettivo tra l’altro di proporre correttivi utili per il futuro (un esempio su tutti: le procedure per le assunzioni interinali..).”
Il vicecapogruppo del Carroccio chiede all’Amministrazione di fare “chiarezza al suo interno nell’interesse dei propri utenti e della credibilità dell’Azienda USL medesima, pur a fronte della mancanza di reati”.
“Non credo che si possa fare finta di nulla, – scrive sul proprio blog Aggravi – perché quando si parla di Pubblica Amministrazione (e relative diramazioni collegate..) – ancor di più oggi – anche nel metodo e nei processi aziendali non possono mai venire meno i principi di efficienza, economicità delle scelte, terzietà delle valutazioni e trasparenza degli atti adottati. Credo, invece, che l’Istituzione debba approfondire certi passaggi, note vicende, ruoli e responsabilità nel suo primo interesse e di quello di tutta l’utenza finale. Non può esserci ombra di dubbio alcuna sulle modalità di “governo” e di spesa della Sanità pubblica. Il fatto che non siano stati riscontrati reati è senza dubbio positivo, ma c’è dell’altro su cui è necessario fare le dovute considerazioni”.
Forza Italia VdA: “Sottobosco di clientele e favoritismi”
Il coordinamento regionale di Forza Italia Valle d’Aosta invita invece l’Assessore Barmasse a compiere “una profonda riflessione sul suo operato e su quello dei suoi più stretti collaboratori. La sanità pubblica valdostana e i suoi operatori non meritano questo, così come non lo meritano i valdostani, poiché sono queste notizie a fare perdere credibilità all’intero sistema, più che le diatribe sul nuovo ospedale o sull’ampliamento di quello esistente”.
“Se è vero che, al di là delle condotte penalmente rilevanti, un amministratore pubblico eletto e un funzionario pubblico nominato per fare il bene della comunità dovrebbero rispondere anche e soprattutto delle loro condotte da un punto di vista etico-morale, – prosegue Forza Italia VdA – è altrettanto vero che suona come un’incredibile sottrazione alle loro responsabilità pubbliche il silenzio assordante proferito finora dall’ormai ex commissario USL VdA e dall’assessore regionale alla sanità, che peraltro abbiamo scoperto avere al proprio fianco una ‘consulente’ indagata per peculato che, a detta dell’ormai ex commissario Usl, ‘comanda più lei dell’assessore’. Alla luce di questa e delle altre gravi storture emerse, dunque, il Consiglio Valle riuscirà questa volta ad andare oltre le zuffe da cortile che ne hanno finora condizionato la piena operatività e a chiedere conto politicamente a chi di dovere di quanto riportato negli atti di indagine? Nell’attesa, quello che rimane è un’enorme tristezza”.
Fratelli d’Italia: “Sconcerta disinteresse opinione pubblica”
Fratelli d’Italia Valle d’Aosta ricorda invece di aver “sollevato per primi di fronte alla pubblica opinione” la vicenda, e “che il nostro giudizio pesantemente negativo fosse unicamente incentrato sull’inopportunità politica di certe condotte senza entrare in campi che non ci competono”.
“Avendo avuto modo di vederlo all’opera e avendolo misurato ben oltre quello che vuole apparire non ci stupiamo affatto che l’Assessore alla Sanità non abbia un sussulto di dignità e rassegni sua sponte le dimissioni per evidenti motivi di opportunità politica” prosegue il movimento “Così come per certi versi non ci sorprende più di tanto l’atteggiamento silente di una maggioranza che per decenza dovrebbe chiedere a Barmasse di fare un immediato passo indietro così come quello di un’opposizione che, di fronte all’emersione dei fatti, dovrebbe fare altrettanto ma se ne guarda bene per non disturbare il manovratore in un clima di consociativismo insopportabile”. A sconcertare invece Fratelli d’Italia è il “disinteresse dell’opinione pubblica a cui sembra ormai che tutto in Valle d’Aosta possa essere possibile e alla fine, oltre che essere consentito dalla Legge, sia anche tollerato da tutti i cittadini che sembrano ormai rassegnati a subire senza più reagire.”
Adu VdA chiede le dimissioni di Barmasse
Sulla vicenda interviene anche Adu VdA tornando a chiedere le dimissioni dell’Assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse, la cui guida viene definita “fallimentare: la gestione pandemica tutta stop and go e la sciagurata decisione di costruire l’ospedale nuovo a fianco e sulle macerie di quello vecchio ne sono gli esempi più eclatanti”.
“Non c’è bisogno di commettere un reato, – evidenzia il movimento – gli eletti devono adempiere al loro mandato “con disciplina e onore”. Ma qui non c’è né l’una né l’altro”.