“Credo che uno degli aspetti significativi del Pd sia il rapporto con i territori e li terremo stretti con assiduità. Abbiamo amministratori anche nei comuni piccoli e crediamo che il dialogo con loro debba essere continuo. Viviamo in una fase pandemica complessa, dobbiamo cogliere gli aspetti positivi dell’uscita da questa fase. Il Pnrr è uno strumento importantissimo su cui concentrarsi e da fare in pochissimo tempo. Ho chiesto con molta modestia ai compagni di ragionare sulla ripartenza e la possibilità di farlo assieme. Il Pd ha questa ambizione: tenere insieme tutti”.
A dirlo è Luca Tonino, Presidente del Consiglio comunale di Aosta e, da sabato 13 novembre, candidato unico a Segretario regionale del Partito democratico al Congresso del prossimo 7 dicembre.
Segretario in pectore che aggiunge: “Il Pd ha anche l’ambizione di rappresentare un centrosinistra più ampio possibile. Il progetto di Letta sembra molto chiaro in tal senso, non si capisce perché debba venire meno in Valle d’Aosta. L’obiettivo è quello di governare la Regione con un’alleanza più larga possibile di centrosinistra, ed il dialogo con gli autonomisti è fondamentale”.
Il 7 dicembre, on l’elezione di Tonino, verrà meno il periodo di commissariamento del partito, affidato ad Umberto D’Ottavio che spiega: “Sono stati 5 mesi intensissimi, nei quali è successo di tutto. Alcune cose le abbiamo volute, altre non le avremmo né volute vedere né sentire. Questo è l’avvio di un percorso che ci porterà a chiudere un parte di storia del Pd valdostano, con un commissariamento breve ma intenso. Ci è piaciuta la parola ‘riparte’, cosa che sta cercando di fare tutta l’Italia. Il Pd dopo questa stagione riparte, e ovviamente anche la Valle d’Aosta. E per noi la ripartenza è legata al dopo pandemia e alle occasioni che abbiamo davanti come Paese e come Regione”.
Al Congresso – il primo senza primarie – a votare saranno gli iscritti al partito. Frutto di una campagna che, spiega il Commissario, ha funzionato: “Il tesseramento 2020 si era chiuso con 85 iscritti, il fatto che oggi ce ne siano 140 è sinonimo di una ripresa di disponibilità abbastanza evidente”.
L’Assemblea, che prenderà il via il 7 dicembre alle 17.15 all’Hotel Étoile du Nord di Sarre, vedrà come ospiti il deputato – già Presidente Uncem e Vicepresidente Anci – Enrico Borghi e la Vicepresidente del Senato Anna Rossomando. Inizialmente era previsto anche la presenza del Segretario Enrico Letta che però, per impegni istituzionali, farà invece un intervento in video.
I rapporti con Pcp
Inevitabile, con l’arrivo di un nuovo vertice, chiedere se i rapporti con il Progetto civico progressista si siano definitivamente chiusi.
Se Tonino parlava di un fronte a centrosinistra da ampliare il più possibile, D’Ottavio resta più cauto: “Siamo noi a chiedere a Pcp quale sia la loro prospettiva politica. Noi vogliamo andare alla prossime Elezioni politiche con i progressisti uniti e gli autonomisti. Qual è la prospettiva di chi non sta più con noi? Noi abbiamo l’umiltà di non considerarci autosufficienti”.
In Pcp c’è anche Area Democratica–Gauche Autonomiste, nato come associazione all’interno dei dem – da Gianni Champione Raimondo Donzel – ed ora in rotta definitiva. D’Ottavio taglia corto: “Chiunque poteva partecipare al Congresso, ma l’unico requisito è quello di essere iscritti al Pd. Loro non sono più nel partito e hanno fatto il passo per essere un movimento vero e proprio”.
E su Tonino aggiunge: “Non è una autocandidatura, nel Pd i nomi sono accompagnate da una sottoscrizione di almeno venti persone, e Luca ne ha portate molte di più rappresentando nei fatti l’unità del partito. Non è un candidato unico ma è una candidatura unitaria”. E, a chi fa notare l’assenza di Fulvio Centoz dalla conferenza stampa D’Ottavio spiega: “È stato il primo firmatario della candidatura di Tonino, fa parte della verifica di maggioranza che stiamo facendo in Regione”,
Verifica che il Commissario dem vorrebbe breve: “Vorremmo non perdere molto tempo, stiamo lavorando qui per riprendere a fare politica.Poi, vogliamo mettere le cose a posto in fretta perché c’è da lavorare sul Bilancio”.