Valdostani e ucraini accanto per dire “no” alla guerra

Alla Porta Praetoria, ieri, la manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil ha radunato tanta gente che si è stretta attorno alla comunità ucraina in Valle d'Aosta.
Manifestazione no alla guerra Ucraina - Russia Aosta
Società

Taras, Anna, Natalia, sono solo alcune delle voci che ieri sera – 26 febbraio -, si sono alzate dalla Porta Praetoria per ricordare ad Aosta di cosa sta succedendo nell’est Europa, ai confini con il “vecchio Continente”. Tre voci, tutte accomunate dal dolore, dall’incredulità e dalla rabbia per una guerra inutile. Non che al mondo sia mai esistita una guerra utile.

Manifestazione no alla guerra Ucraina - Russia Aosta
Manifestazione no alla guerra Ucraina – Russia Aosta

A organizzare la manifestazione di solidarietà con l’Ucraina e di condanna di tutte le guerre sono state le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, insieme a Libera e Anpi Valle d’Aosta. Ma, al netto delle bandiere dei sindacati in piazza, a catalizzare l’attenzione dei presenti sono state le parole, interrotte dalle lacrime e strozzate dalla rabbia, di chi in Ucraina ha lasciato parte della famiglia e il proprio cuore nonostante la lontananza.

Manifestazione no alla guerra Ucraina - Russia Aosta
Manifestazione no alla guerra Ucraina – Russia Aosta

Taras è al sit-in con la famiglia, la madre, la moglie e i figli, tutti avvolti nella bandiera gialla e azzurra che unisce oggi chi non è in Ucraina, ma non riesce a darsi pace o a trovare una giustificazione all’attacco di Putin: “L’invasione della Russia è un pretesto, uno stupido pretesto per una guerra inutile. Sono decenni che la Russia ha imposto la sua lingua in una parte del nostro paese, anni che la bugia delle repubbliche separatiste viene raccontata in Ucraina e fuori dai suoi confini, ma noi non ci faremo rimettere sotto, non più”.

Se la famiglia di Taras è praticamente tutta in Italia, sono rimaste in Ucraina le sue due nonne e molti dei suoi amici, così come sono rimasti nella nazione i familiari di Natalia, che prende il microfono per prima durante il sit-in. Emozionata, delusa e arrabbiata: “La mia famiglia è tutta rimasta a Leopoli, la mia figlia più piccola ha 19 anni e ha deciso di diventare donatrice di sangue perché presto ci potrebbe essere un’emergenza importante anche su questo fronte”.

Alla domanda sul ricongiungimento familiare, quando e qualora fosse possibile, Natalia scuote la testa perché “non se ne parla, ho provato a parlarne con oro da quando riusciamo a sentirci con più frequenza, ma loro non ne vogliono sapere. Vogliono rimanere in Ucraina a difendere la loro nazione e io capisco, anche se sono triste. Sento mio padre, di 80 anni, che aiuta come può e ogni 2 o 3 ore devono nascondersi in cantina perché puntualmente partono le sirene, è incomprensibile questa guerra e noi abbiamo la sensazione di essere già stati abbandonati”.

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E di abbandono parla anche Anna che di fronte al microfono non trattiene le lacrime e, ringraziando i valdostani che oggi sono scesi in piazza, ricorda che l’unico modo per sconfiggere la guerra e vivere in pace è rimanere uniti e pensare che se la situazione non cambia, un giorno il conflitto potrà essere davvero alle porte dell’Europa: “Siamo un paese pacifico, noi non vogliamo la guerra e non facciamo la guerra. Avervi qui in piazza con noi ci dà forza e ci fa sentire uniti a voi, grazie per il vostro cuore e il vostro sostegno”.

Manifestazione no alla guerra Ucraina - Russia Aosta
Manifestazione no alla guerra Ucraina – Russia Aosta

Il sostegno alla comunità ucraina è uno dei nodi fondamentali del sit-in e a dirlo chiaramente sono stati i rappresentanti delle tre sigle sindacali presenti. Quando verrà il momento di dover accogliere chi scapperà e arriverà qui non si potrà far finta di nulla e non bisognerà voltarsi dalla parte opposta. E intanto, tra i vari valdostani, anche la testimonianza della signora Laura, che cerca qualcuno che possa occuparsi della logistica di chi arriverà, è un seme di speranza che potrà germogliare: “Cerco qualcuno che possa organizzare le condizioni per quando gli ucraini arriveranno, voglio far sapere che io sono disposta a ospitare una famiglia, aprirò le porte di casa mia“.

Manifestazione no alla guerra Ucraina - Russia Aosta
Manifestazione no alla guerra Ucraina – Russia Aosta

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