Ucraina, situazione attuale e possibili scenari futuri

Ieri sera alle 20:30 conferenza presso la sala BBC di Aosta con Alla Kabanova, nata in Ucraina e residente in Valle d’Aosta da 25 anni, Giuseppe Terranova, docente di Geografia Politica presso IntoMe-Unitus, Brando Benifei, Europarlamentare del Pd
Alla Kabanova
Politica

Costruire una visione d’insieme chiara e oggettiva a proposito di un evento storico in corso non è mai facile. Specie se l’evento in questione è una guerra capace di sbilanciare i già precari equilibri internazionali. Per questo, ieri sera alle 20:30 il Partito Democratico Valdostano ha organizzato alla sala conferenze della Bcc di Aosta “Ucraina, situazione attuale e possibili scenari futuri.” Durante l’incontro, sono intervenuti Luca Tonino, segretario del PD Valle d’Aosta, Alla Kabanova, nata in Ucraina e residente in Valle d’Aosta da 25 anni, Giuseppe Terranova, docente di Geografia Politica presso IntoMe-Unitus, Brando Benifei, Europarlamentare del Partito Democratico, Marco Paciotti, della direzione nazionale del Partito Democratico, Cecilia Lazzarotto, consigliera comunale di Aosta e Clotilde Forcellati, assessora del comune di Aosta.

Esodo o migrazione interna?

“L’ultima stima parla di ipotetici quattro milioni di persone che scapperanno da quel paese ce ne sono state 150.000 nei primi due giorni e come se la Valle d’Aosta assieme al Canavese fosse fuggita tutta nel giro di due giorni dal traforo del Monte Bianco.” Ha sottolineato Luca Tonino in merito all’esodo dei cittadini ucraini sfollati dalle città più calde del conflitto. Tema, peraltro più complesso di quanto possa sembrare a primo impatto. Infatti come sottolineato da Giuseppe Terranova: “A differenza del caso dell’emergenza umanitaria del 2015, probabilmente, molti ucraini potrebbero rinunciare anche al percorso della protezione umanitaria per la semplice ragione che la diaspora per l’Ucraina, per l’Europa, e adesso per il mondo, è piuttosto cospicua  e possono contare sulla assistenza da parte di parenti e amici. In Italia abbiamo una comunità di 250.000 ucraini, in Canada, addirittura 1.200.000.” Mentre Marco Paciotti, ha rimarcato: “Le popolazioni più soggette alla linea del fronte tendono a spostarsi all’interno dei confini dell’Ucraina, verso i confini occidentali. Chiaramente, come avviene sempre in questi processi migratori forzati, sottoposte a una spinta in questo caso di carattere militare, le popolazioni che scappano da una nazione tendono non allontanarsi troppo dai confini della patria”. L’attenzione dei relatori, non si è limitata all’esodo dall’Ucraina, un pensiero è andato anche ai profughi siriani e al fatto che” Per qualcuno esistono dei profughi di serie AE dei profughi di serie B” come ha affermato Cecilia Lazzarotto.

Uno spaccato della situazione dal punto di vista dei cittadini

“Ormai la gente non ne può più, sono i 5 giorni che dorme in metropolitana, dove adesso hanno spostato il reparto di maternità, per dare alle donne incinte la possibilità di partorire. “Ha raccontato Alla Kabanova, che ha fornito uno spaccato della situazione Ucraina a metà tra lo storico e l’autobiografico. Nel corso del suo intervento, ha ritenuto importante evidenziare quanto, l’idea di  una Kiev, sotto sviluppata e degradata, presente nell’immaginario di molti occidentali coincida ben poco con la realtà dei fatti precedente alla guerra. Per finire, ha dimostrato come le stereotipo dell’ucraino nazista, nato dalla propaganda filorussa, non abbia nulla a che vedere con la condizione reale del popolo ucraino.

Un’analisi geopolitica del conflitto

In seguito, Terranova ha messo in evidenza tutte le “prime volte nella storia” di Putin, l’importanza strategica dell’Ucraina e le ragioni contrarie a un possibile intervento della Cina nel conflitto Ucraino, che secondo il docente andrebbero ricercate nel fatto che:”la voglia di potenza della Cina di contrastare l’egemonia Americana è stata basata, almeno fino ad oggi, di fatto sulla possibilità di utilizzare il nostro paradigma della globalizzazione, finanziare il commercio internazionale come forma di dominio”. Brando Benifei, ha invece chiarito una volta per tutte la questione dell’entrata dell’Ucraina nell’Unione europea: “Il testo approvato dal Parlamento europeo dice di lavorare perché l’Ucraina ottenga lo status di paese candidato secondo le procedure dell’articolo articolo 49 del Trattato sull’Unione Europea. Il Parlamento ha deciso di dare un messaggio chiaro di supporto, non ha dato l’okay a far entrare l’Ucraina in Unione europea e neanche a farla diventare domani paese candidato.”

A sintetizzare lo spirito della serata, è stata Alla Kabanova, che ha riportato: “Io credo, non da esperta di geopolitica ma da cittadina normale, che tra popolo Ucraino e Putin, sia il secondo ad avere più paura. Non tanto per l’adesione alla Nato, ma perché ha il terrore che gli Ucraini diano l’esempio al popolo russo riguardo al modo di combattere la dittatura. Quella sarà la sua fine.”

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