Sono oltre 290 i lavoratori della Cogne Acciai Speciali che potrebbero essere interessati dalla Cassa integrazione straordinaria che verrà chiesta al Ministero per evento imprevisto e imprevedibile. Nel pomeriggio di oggi, giovedì 10 marzo, è stato siglato il verbale di accordo fra l’azienda, rappresentata dalla direttrice delle risorse umane Ilaria Fadda, dalla Regione – presente l’Assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy, che si è fatto sempre oggi promotore in conferenza delle regioni della questione – i referenti di Confindustria e i sindacati (Gabriele Noto della Uil, Fausto Renna della Cisl, Fabrizio Graziola della Cgil e Giorgio Diemoz del Savt).
“Univoca la posizione: fare sistema per aprire una interlocuzione a livello nazionale, con il Governo centrale e con i Ministeri competenti, ognuno per la propria parte, affinché possa arrivare una risposta concreta per risolvere situazioni economico finanziarie e occupazionali paradossali come quella di Cogne Acciai Speciali, – ricorda una nota congiunta – dove a fronte di una richiesta importante di prodotti in acciaio inossidabile e leghe nichel e di un portafoglio di ordini di rilievo, si deve ridurre l’attività per costi di produzione straordinari, determinati dal rincaro delle fonti di energia e del nichel”.
Al momento, 160 lavoratori delle aree produttive maggiormente “energivore” dei 290 potenzialmente interessati dall’attivazione dell’ammortizzatore sociale, stanno smaltendo le ferie.
Secondo quanto elaborato dall’azienda se a febbraio 2021 Cogne Acciai Speciali pagava l’elettricità 56 €\Mwh, già a settembre il prezzo era triplicato arrivando a 158 €\Mwh, per schizzare poi a marzo 2022 a 355 €\Mwh. I 4,6 milioni di euro pagati nel febbraio 2021 per l’energia elettrica diventeranno quindi 9,6 a marzo 2022, mentre per il metano dai 4,3 milioni di febbraio la Cogne a marzo, ai prezzi attuali, andrà a pagarne 14 milioni. Raddoppio dei costi previsto anche sul Nichel.