Lamentava di non essere stato pagato dalla donna per cui aveva lavorato, aiutandola ad accudire il bestiame. Dopo averla incontrata per caso ieri, in centro a Verrès, nel recriminare ancora la somma, le ha sottratto il telefono cellulare, che riteneva di valore equivalente allo stipendio dovuto. Sul posto però sono accorsi i Carabinieri, che hanno tratto in arresto Essaid El Basraoui, 28enne marocchino, con l’accusa di furto con strappo.
Condotto oggi, giovedì 5 maggio, in tribunale per esser giudicato con rito direttissimo, dinanzi al giudice monocratico Maurizio D’Abrusco, l’imputato ha patteggiato 2 anni e 10 mesi di carcere ed oltre 800 euro di multa. Dopo averlo condotto in caserma, nella perquisizione effettuata arrestandolo i militari gli hanno anche trovato un coltello, di cui il giudice ha ordinato la confisca e distruzione. Ad El Basraoui, è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari a casa di una parente.
L’accusa era rappresentata dal pm Sara Pezzetto, con la difesa dell’imputato affidata all’avvocata Liala Todde. Secondo la donna che lo aveva impiegato, El Basraoui aveva lasciato il lavoro repentinamente, dopo pochi giorni dall’assunzione, e lo stipendio non era ancora stato versato semplicemente perché in attesa dell’emissione della relativa busta paga, da parte del patronato.
Nel calcolo della pena concordata tra le parti, è stato tenuto conto della confessione del reato contestato resa dall’imputato, della disponibilità al risarcimento e delle scuse alla parte offesa (il telefono è già stato restituito alla proprietaria). La misura cautelare si è resa necessaria, per il giudice D’Abrusco, in relazione al rischio di reiterazione del reato, desumibile tra l’altro dalla gravità dei fatti per cui è finito a processo oggi.