È stato sottoscritto nelle scorse settimane, tra Azienda Usl e le Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica e sanitaria, un accordo che ora, dopo il parere positivo del Collegio sindacale, diventa operativo.
Con questo accordo – si legge in una nota – sono stati definite e finanziate per i dirigenti sanitari 57 nuove posizioni organizzative di “Alta Specialità” e sono state contemporaneamente incrementate nel loro valore economico le 22 preesistenti.
“Si tratta di un’opportunità per riconoscere sia economicamente, sia come progressione di carriera, molte delle elevate competenze professionali presenti nella nostra organizzazione – spiega il Direttore generale Usl Massimo Uberti –. Un modo per cominciare a riconoscere le capacità professionali scientifiche e cliniche dei dirigenti e non solo le responsabilità gestionali. Anche questo è un ulteriore piccolo tassello fra le tante azioni, avviate o in fase di attivazione, volte a rendere attrattivo per i professionisti venire e restare a lavorare nella nostra Regione. Ringrazio le Organizzazioni sindacali per aver condiviso questo percorso”.
Soddisfatti anche i sindacati Anaao Assomed, Aaroi-Emac, Anpo, Cimo, Cisl medici, Fassid, Fesmed, Fp Cgil, Fvm, Savt Santé e Uil Fpl: “Finalmente, dopo anni di blocco delle carriere e degli incarichi professionali, abbiamo ottenuto un altro importante risultato all’insegna dell’attrattività verso medici, dirigenti sanitari e veterinari. Alle continue segnalazioni da parte sindacale di grave sofferenza della sanità pubblica ospedaliera valdostana causata dalla fuga di sanitari, sono scaturiti concreta disponibilità e spirito di condivisione da parte della Direzione Aziendale Isl e del nuovo Direttore generale: atteggiamenti con cui in questi ultimi mesi si sta cercando di correre concretamente ai ripari”.
Serve una sanità territoriale funzionante e la riorganizzazione del “sistema ospedale”
Da un lato, però, i sindacati medici segnalano il bisogno di ulteriori provvedimenti, più di struttura: “Le misure sino ad ora intraprese, come il conferimento di ben 77 incarichi professionali di alta specializzazione (tra nuove nomine e conferma delle preesistenti), rappresentano un importante cambio di passo nell’ottica di garantire più qualità e quantità di prestazioni sanitarie – aggiungono –. Esse non saranno tuttavia determinanti se non saranno associate a una sanità territoriale funzionante e ad una riorganizzazione del ‘sistema ospedale’, da attuare tramite un nuovo atto aziendale e un rinnovamento degli apparati gestionali tesi alla valorizzazione a 360° delle risorse umane. Le Organizzazioni sindacali auspicano che anche queste azioni siano una priorità per la Direzione generale e che vengano condivise e attuate entro il 2022”.