Quando il numero di furti comincia in breve tempo a fare media significa che ce ne sono davvero troppi e la crescita del fenomeno comincia a preoccupare seriamente i cittadini che si sentono abbandonati dalle istituzioni e decidono di muoversi autonomamente. E’ quanto sta avvenendo nel Comune di
Fénis dove, in particolare, nell’ultimo mese di ottobre i ladri sembrano aver trovato il loro “eldorado”. I furti andati a segno sono molti, nelle ultime settimane si parla di 4-5 per notte con punte di 7, e i ladri sembrano conoscere come le loro tasche la zone colpite. La refurtiva, oltre a denaro, gioielli, cellulari, comprende anche le auto, che vengono utilizzate per scappare. Le auto fortunatamente, in genere, vengono poi ritrovate, una di queste, una Fiat Stilo gialla, è stata rinvenuta a Moncalieri, casualmente da un amico della vittima di un furto.
Un gruppo di cittadini, guidato da Giada Di Gaspare, di professione avvocato, ha deciso di attivarsi per fermare questo fenomeno che va avanti da troppo tempo ed ha firmato una sottoscrizione inviata al prefetto della Valle d’Aosta Augusto Rollandin, al Comandante dei Carabinieri, al questore e al sindaco. “E’ stata un’azione per convogliare le preoccupazioni dei miei concittadini in azioni concrete – spiega Giada Di Gaspare – da quando abbiamo segnalato la cosa sembra che i controlli sul territorio si siano intensificati, ma le preoccupazioni continuano. Finora i ladri sono sempre riusciti a scappare e nessuno li ha mai visti, perciò non sappiamo come possano reagire una volta colti in flagrante. Allo stesso modo i cittadini hanno paura anche di sé stessi perché non sanno come reagiranno qualora si trovassero davanti al ladro”.
I firmatari della sottoscrizione sono 24, in rappresentanza di altrettante famiglie. Chiedono più protezione e sicurezza in casa e per le strade. I cittadini cercano tranquillità e sicurezza, maggiori pattuglie sul territorio, più illuminazione pubblica e se necessario un servizio di videosorveglianza. “Questa aggressione massiccia ci lascia addosso un senso di impotenza. I ladri entrano tra le 2 e le 4 di notte, di solito operano con due fori alle finestre, fanno saltare il nottolino, entrano e fanno razzia”.
Il crescente numero di furti su tutto il territorio del comune di Fénis, così come avvenuto nelle scorse settimane anche nella bassa Valle, ha dato avvio anche ad iniziative di “ronde” private da parte di alcuni giovani abitanti del paese, poi convinti dalle forze dell’ordine a tornare a casa. “I ladri conoscono molto bene gli appartamenti, pensiamo che di giorno studino la zona per poi colpire di notte, non se ne può più, ci sono troppi furti per notte – commentano i cittadini – non si capisce come fermarli”.
L'argomento è al centro delle attenzioni non solo della popolazione. Ieri, infatti, la questione è stata dibattuta nella riunione straordinaria del Comitato ordine e sicurezza pubblica della Valle d'Aosta che ha visto la convocazione dei responsabili delle forze dell'ordine, e dei sindaci di Fénis e di Nus. "La situazione di Fenis e Nus – è stato sottolineato durante la riunione del Cosp – è simile a quella vissuta a Hone e Bard, in bassa valle, nella scorsa primavera. E' possibile che si tratti di una banda che si è spostata". I ladri sono ben organizzati e agiscono negli orari del cambio turno delle pattuglie dedite al controllo del territorio.
Questa sera alle ore 21 a Fenis è stata convocata una riunione pubblica a Tzanté de Bouva. “E’ stata una nostra richiesta – continua Di Gaspare – vogliamo capire quanto gli amministratori pubblici conoscano l’entità del fenomeno e cosa come si stiano muovendo”. Tra le perplessità di Giada Di Gaspare non mancano alcune preoccupazioni: “Mi chiedo, una volta arrestati, come si possa imputare ai malviventi di essere colpevoli di tutti i furti visto che non sono state prese impronte digitali. Il rischio è dunque che una volta presi il giorno dopo siano di nuovo a far baldoria”.
Sul fronte dell'amministrazione comunale proprio il tema della videosorveglianza è stato oggetto dell'ultimo Consiglio comunale, così come la creazione di un elenco di volontari per il presidio del territorio. Il sindaco Fabio Cerise, ha ricordato durante l'estate è stato presentato un progetto al Ministero degli Interni, il cui costo complessivo è di 75mila euro, che allargherebbe oltre al centro polifunzionale di Tsanté de Bouva, già attivo, anche una serie di altre realtà di interesse pubblico tra cui l’edificio comunale, il polo scolastico, il centro giovani, gli impianti sportivi e le tre zone di accesso al comune di Fénis. Per questo si attende risposta dal ministero. Sull'ipotesi di un elenco di volontari per il presidio del territorio, Cerise ha precisato che è competenza prefettizia e non comunale e quindi non possono essere prese in considerazione né avviate misure spontanee se non in accordo con il Prefetto e le Forze dell’Ordine.