Percorso della legalità: 500 studenti valdostani a lezione da tre militanti contro la mafia

Daniele Marannano, Massimo Brugnone e il cronista Pino Maniaci hanno parlato di Mafia ai giovani valdostani e spiegato loro come la Sicilia stia cambiando. Le esperienze di lotta alla malavita nei brevi aneddoti dei relatori.
Un momento dell'incontro
Società
I giovani studenti valdostani sono stati a scuola di legalità e di mafia. Questa mattina, mercoledì 19 novembre, il fondatore dell'associazione "Addio Pizzo" di Palermo, Daniele Marannano, con Massimo Brugnone, referente per la Lombardia del movimento "E adesso Ammazzateci tutti", insieme al cronista Pino Maniaci, fondatore di Telejato, emittente televisiva privata di Partinico (Palermo), hanno incontrato i giovani delle scuole superiori. L'evento rientra nell'ambito del Percorso della legalità, organizzato dalla Presidenza della Regione e dall'Assessorato regionale dell'Istruzione e Cultura, in collaborazione con il Sindacato Autonomo di Polizia, il comune di Aosta e la Presidenza del Consiglio regionale.
Pino Maniaci ha sottolineato come la mafia si debba sconfiggere e combattere partendo dalla quotidianità, perché "anche i genitori che vanno a scuola a chiedere raccomandazioni per i figli hanno atteggiamenti mafiosi’’, commenta il cronista.
''Abbiamo mandato in onda le immagini del matrimonio della figlia di Salvatore Riina – prosegue Maniaci – e lo abbiamo fatto con parole dure, anche nei confronti della Chiesa, che molto spesso è silente con la mafia’’.
Numerose le domande dei 500 ragazzi presenti all’incontro, che si è svolto al Teatro Giacosa di Aosta. I giovani valdostani sono stati poi trasportati nella realtà siciliana, dove commercianti e imprenditori spesso sono costretti a pagare il pizzo. L’argomento è stato affrontato da Daniele Marannano, che ha spiegato ai ragazzi il perché della sua associazione. ''Commercianti, imprenditori molto spesso ci chiedono di non essere lasciati soli – commenta Marannano – e attualmente sono in 400 liberi professionisti che si sono opposti pubblicamente al racket delle estorsioni mafiose aderendo alla nostra associazione. Il senso della nostra campagna è quello di raccogliere coloro che dicono no al pizzo, e di aiutare gli altri a scegliere da che parte stare''.
Pino Maniaci ha poi commentato l’arresto del boss Domenico Raccuglia, latintate da 15 anni. "La Sicilia sta cambiando, vuole sradicare lo zoccolo duro della mafia – continua Maniaci – e lo ha dimostrato. I giovani sono scesi in strada, hanno applaudito e festeggiato con gli agenti della squadra mobile, i quali sventolavano una maglietta di 'Addio Pizzo'. Sono fatti impensabili fino a pochi anni fa. Sono questi momenti che ci danno la forza e il coraggio di continuare su questa strada. La Sicilia ha voglia di cambiamenti, e questo nuovo atteggiamento della popolazione lo dimostra".

Il prossimo incontro del Percorso sulla legalità è previsto per il 14 dicembre.

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