Nemmeno l’arrivo dell’agognato autunno ha saputo spegnere quella emergenza idrica che, durante tutta l’estate, ha costretto privati cittadini ed enti pubblici a dover fronteggiare livelli di scarsità di acqua mai così alti nella regione. Tra provvedimenti immediati e progettazione sul lungo termine, anche il Bacino imbrifero montano della Valle d’Aosta ha tentato e promette di tentare ancora di arginare i disagi riscontrati da parte di numerosi comuni valdostani.
Le problematiche estive
A dover subire le pressioni maggiori a causa della carenza estiva di risorse sono stati prettamente i paesi nella zona della bassa Valle, con maggiori ripercussioni registrate tra Quart, Saint-Denis, Émarèse e Fontainemore.
“Si tratta sostanzialmente di territori già di per sé fisiologicamente privi di alte vette e di ghiacciai a monte nonché siti sul più soleggiato e meno piovoso versante dell’Adret – spiega il presidente del consorzio, Joel Creton -. Per tali comuni la situazione che già negli anni passati obbligava a una funzionale chiusura dei fontanili nonché a un preventivo razionamento dell’acqua non ha potuto che peggiorare a causa delle elevate temperature e delle scarse precipitazioni dei mesi scorsi”.
Le preoccupazioni invernali
A destare timore, dopo la calura dell’estate, sono in modo particolare le temperature anomale e l’assenza di piovosità che connotano questo autunno climaticamente peculiare.
“Ovviamente il rischio concreto è quello di assistere a un peggioramento in inverno, soprattutto qualora tali condizioni meteorologiche fuori dal comune dovessero perdurare – commenta ancora Creton -. Fortunatamente, la situazione è ancora sotto controllo poiché conosciamo bene tali problemi e sappiamo con quali armi affrontarli”.
Provvedimenti e interventi
Dopo lo stanziamento regionale di 4 milioni di euro del luglio scorso, il Bim ha tuttora in programma di svolgere, nel prossimo triennio, circa una ottantina di interventi per un totale di fondi che tocca i 40 milioni di euro.
Tra le misure più pressanti per la prevenzione e la risoluzione di futuri problemi idrici figurano, secondo quanto riportato dal “Piano degli interventi urgenti” del consorzio, estensioni o completamenti delle reti di adduzione intercomunali e delle interconnessioni tra reti comunali, la manutenzione e la salvaguardia di pozzi e sorgenti nonché di serbatoi con annesso aumento della loro capacità idraulica, ampliamenti e miglioramenti degli impianti di distribuzione, sistemazioni idrogeologiche volte alla protezione delle opere acquedottistiche e sostituzioni delle fonti di approvvigionamento interessate da eventi ricorrenti di contaminazione. Non mancano poi, accanto a quelle concernenti il sistema fognario regionale e a quelle riguardanti invece potabilizzazione e disinfezione dell’acqua, adeguamenti tecnologici per la gestione informatizzata di vasche, contatori, depuratori, acquedotti e fognature.
“Soltanto questa settimana il Bim ha previsto di predisporre ulteriori fondi per circa 5 milioni in progetti a sé stanti dedicati a vari comuni in difficoltà – illustra Creton -. Mentre ad Arnad puntiamo a risolvere un disagio storico grazie alla risistemazione dell’acquedotto e a Oyace interverremo invece sul sistema fognario, tra La Salle e Saint-Christophe abbiamo in campo progetti di minore dimensione ma di eguale rilevanza”.
Auspici e attese futuri
Sperando nella pioggia oltre che in una stagione invernale possibilmente normalizzata quanto a elevata quantità di neve e bassi livelli di freddo, Creton assicura, in quanto Bim, di “aver fatto tutto ciò che si poteva, intervenendo nell’immediato sui lavori più urgenti e avviando un monitoraggio della situazione di ciascun territorio coinvolto” e sostiene che “dopo aver investito denaro e impegno, non possiamo che lasciare il timone alle amministrazioni locali perché facciano la loro parte”.
Una risposta
iniziassero a mettere i rubinetti alle nostre fontane… altro che 40 milioni! poche migliaia di € e avremmo già tanto spreco in meno.
lo notai a 4 anni quando arrivai in valle: mi faceva strano vedere queste fontane sempre aperte, per me che arrivavo da una realtà dove si era già sensibili (nel 1977) allo sperpero idrico…