Lievitano i costi per riaprire l’Aosta-Pré-Saint-Didier, arrivati oggi a oltre 71 milioni di euro. Il dato è stato illustrato in Consiglio regionale dal presidente e assessore ad interim ai trasporti Erik Lavevaz, rispondendo ad un’iniziativa del consigliere di Pour l’Autonomie Marco Carrel.
Spiegando le prime risultanze dello studio sull’opzione tram-treno sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier, Lavevaz ha spiegato come si è in dirittura d’arrivo la prima parte dell’analisi sugli aspetti tecnici.
“A fine giugno abbiamo avuto una prima versione, che abbiamo analizzato chiedendo integrazioni e approfondimenti ora arrivati”.
Lo studio, in particolare, evidenzia “l’incompatibilità dell’utilizzo del sedime stradale della Statale come spazio da utilizzare come tram, nel tratto fra Pré-Saint-Didier e Courmayeur, e nel tratto di attraversamento di Courmayeur. Questo ha reso le soluzioni tecniche più articolate. Interventi necessari per evitare la percorrenza della Statale sono interventi che prevedono gallerie, con costi decisamente più elevati”.
Sulla volontà di confermare la riapertura, il Presidente ha richiamato la legge 22 del 2016 e anche il programma strategico approvato.
“Certo delle analisi approfondite andranno fatte, anche perché in una recente seduta del tavolo tecnico con Rfi è emerso come i costi siano saliti a più di 71 milioni di euro, che servono per opere infrastrutturali, per l’aumento del carico assiale a 18 tonnellate, per interventi su gallerie e impianti. Le norme sono chiare, ma un’analisi va compiuta in maniera approfondita”.
Se la linea verrà riaperta, potranno essere utilizzati i treni elettrici Stadler, verso i quali la Regione si sta orientando. “Sono mezzi che sono adatti per la linea Aosta-Torino e se qualcosa andrà storto per l’elettrificazione potranno essere utilizzati come bimodali”.
Al momento la Regione dispone di cinque bimodali e altrettanti saranno a breve acquistati con fondi statali.
“Le maggioranze consiliari possono cambiare le leggi” la replica di Marco Carrel. “Se stiamo valutando quest’ipotesi dobbiamo collegare Aosta a Courmayeur, perché questo era il vero deficit di quella linea”.